Non è successo niente all’indomani del referendum. Come avevo pronosticato e come era prevedibile. Nessun crollo in borsa, niente panico, mercati al limite della asfitticità, segnali timidissimi di ripresa ancora in atto.
Non è successo niente perché una riforma costituzionale, checché se ne sia detto, non è un elemento di interesse economico né lo sono, purtroppo, le dimissioni in massa che ne verranno e un probabile cambio di governo in Italia.
Non è successo niente perché tutti i più grandi player finanziari hanno ormai metabolizzato il concetto secondo il quale la variabile politica, in Italia, è del tutto ininfluente rispetto all’economia: impossibile o quasi ridurre le tasse, impossibile riformare qualunque istituzione, impossibile combattere un sommerso e una mafia che fatturano più del sistema Paese.
Non è successo niente perché è impossibile intravedere spiragli di cambiamento se a dettare i tempi sono le stesse componenti che hanno distrutto un popolo.
Non è successo niente perché abbiamo già pagato da oltre vent’anni la mancanza di leader credibili: e nessuno si intravede all’orizzonte.
Non è successo niente perché non è logica, né duratura, questa alleanza globale per far cadere una sola persona.
Non è successo niente perché le riforme promesse da chi ha azzerato un sistema industriale (e bancario) facendo sì che fallissero, chiudessero o venissero vendute i grandi marchi Italiani non sono credibili per i mercati.
Non è successo niente perché il popolo non voleva cambiare la Costituzione ma la tassazione.
Non è successo niente perché se anche ci saranno dei bail-in (e ci saranno) questi sono già stati decisi a tavolino mesi fa: ed indietro non si torna.
Non è successo niente perché le buste paga erano e restavano le stesse.
Non è successo niente perché i migranti continuano a chiedere l’elemosina e perché la nostra priorità e sapere cosa ha fatto la Juventus, o l’Inter.
Non è successo niente perché siamo destinati ad obbedire in casa nostra.
Non è successo niente perché, tutt’ora, siamo disposti a pagare con il servilismo il nostro benessere.
Non è successo niente, così semplicemente, perché non c’è stata nessuna rivoluzione.
Viva, ancora e per sempre, l’Italia
Luigi Borri
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