Il ministro Maurizio Martina ne ha dato annuncio anche sul proprio profilo facebook: «Etichette più chiare anche per riso e pasta. È il nostro impegno, dopo l’approvazione dell’obbligo di origine sulle confezioni in Italia, del latte e di tutti i derivati. Abbiamo infatti avviato la procedura formale di notifica dei decreti per l’introduzione nel nostro Paese dell’obbligo di indicazione della materia prima per riso e grano/pasta che ora sono all’esame della Commissione europea. Vogliamo rendere più facile per i consumatori sapere se l’origine dei prodotti è italiana. In particolare, in questo modo, sarà possibile conoscere per il riso il luogo di coltivazione, di lavorazione e di confezionamento. Così come per i pacchi di pasta secca, dove si prevede l’indicazione del luogo di coltivazione del grano e quello di provenienza della semola».
Un passo in avanti davvero importante e Coldiretti plaude l’avvio della procedura formale da parte dei ministri delle Politiche agricole Maurizio Martina e dello Sviluppo Economico Carlo Calenda per l’introduzione in Italia dell’obbligo di indicazione della materia prima per la pasta e il riso come anticipato alla manifestazione nazionale di Coldiretti davanti al ministero delle Politiche Agricole.
«Un grande giorno – commenta il direttore di Coldiretti Siena, Simone Solfanelli – un passo in avanti verso una méta ambìta dalle imprese cerealicole del territorio senese, che sono parte fondamentale della produzione agricola del nostro territorio. Finalmente si rende giustizia al lavoro di tanti cerealicoltori e si restituisce reddito alle imprese. L’etichettatura all’origine è una battaglia storica di Coldiretti, della quale oggi iniziamo a raccogliere i frutti di anni di feroce dedizione a questa causa e che hanno visto anche la raccolta di un milione di firme alla legge di iniziativa popolare dell’agosto 2004. L’Italia sotto il pressing della Coldiretti ha fatto scattare in questi ultimi anni per latte e derivati, carne, pomodoro, miele, ortofrutta, l’obbligo di etichettatura».
La data odierna segna il passo per combattere la concorrenza sleale dei prodotti stranieri spacciati per italiani che stanno provocando una crisi senza precedenti nel settore cerealicolo, così importante anche per l’agricoltura ed i livelli occupazionali.
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