L’annuncio era stato dato dal ministro Maurizio Martina nello scorso mese di maggio: “Etichette più chiare anche per riso e pasta. È il nostro impegno, dopo l’approvazione dell’obbligo di origine sulle confezioni in Italia, del latte e di tutti i derivati”.
Sono stati firmati oggi i due decreti interministeriali per introdurre in via sperimentale, per due anni, l’obbligo di indicazione dell’origine del riso e del grano per la pasta in etichetta. Lo hanno annunciato i ministri delle Politiche agricole e dello Sviluppo Economico, Maurizio Martina e Carlo Calenda, nel precisare che i provvedimenti ricalcano la norma già in vigore da aprile scorso per i prodotti lattiero caseari.
Oggi arriva dunque quel ‘sì’ che risponde alle esigenze di oltre il 96% dei consumatori che chiedono che venga scritta sull’etichetta in modo chiaro e leggibile l’origine degli alimenti.
La data odierna segna il passo per combattere la concorrenza sleale dei prodotti stranieri spacciati per italiani che stanno provocando una crisi senza precedenti nel settore cerealicolo, così importante anche per l’agricoltura ed i livelli occupazionali.
Una notizia molto attesa anche in provincia di Siena dove mediamente sono 1,5 milioni i quintali di grano prodotti da oltre 4mila aziende.
“Un settore fondamentale, quello cerealicolo, che caratterizza l’economia agricola del territorio e anche la fisionomia: i paesaggi delle Crete e della Valdorcia, per esempio, sono riconoscibili nel mondo proprio dalle immagini che ritraggono i campi di grano duro e cereali – commenta il direttore di Coldiretti Siena, Simone Solfanelli – quindi un grande giorno per le imprese cerealicole del territorio senese. Finalmente si rende giustizia al lavoro di tanti cerealicoltori e si restituisce reddito alle imprese.
L’etichettatura all’origine è una battaglia storica di Coldiretti, della quale oggi iniziamo a raccogliere i frutti di anni di feroce dedizione a questa causa e che hanno visto anche la raccolta di un milione di firme alla legge di iniziativa popolare dell’agosto 2004. L’Italia sotto il pressing della Coldiretti ha fatto scattare in questi ultimi anni per latte e derivati, carne, pomodoro, miele, ortofrutta, l’obbligo di etichettatura. La data odierna segna il passo per combattere la concorrenza sleale dei prodotti stranieri spacciati per italiani che stanno provocando una crisi senza precedenti nel settore cerealicolo, così importante anche per l’agricoltura ed i livelli occupazionali”.
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