Per POS, acronimo di piano operativo sicurezza, si intende la certificazione fondamentale per la gestione del lavoro sui cantieri, come stabilito dal D.lgs. 81/2008. Infatti, il suo obiettivo è quello di identificare le contromisure per salvaguardare i lavoratori durante lo svolgimento della loro attività. In parole povere, si tratta di uno strumento che permette di salvaguardare i diritti dei lavoratori. A redigere tale certificazione è il datore di lavoro o il titolare dell’impresa, e deve contenere alcuni punti fondamentali.
Per poter essere valido, il Piano Operativo di Sicurezza deve contenere, in primo luogo, la specificazione delle attività e delle singole lavorazioni, e di conseguenza la descrizione delle attività di cantiere e dei turni. Inoltre, tale documento indica una valutazione dei rischi per i lavoratori dell’impresa, compresi i ponteggi, opere importanti e sostanze pericolose alle quali i lavoratori sono esposti. Indica, inoltre, quali sono le misure di sicurezza che devono essere messe in atto al fine di eliminare o almeno contenere i rischi correlati alle diverse operazioni, e quali dispositivi di protezione sono impiegati dall’azienda per la protezione dei lavoratori. Inoltre, nel POS, devono esserci i dati identificativi dell’impresa, così come i riferimenti e le specifiche mansioni svolte dalle figure nominate per occuparsi della sicurezza sul cantiere.
In molti non solo non sanno cosa sia il piano operativo di sicurezza, ma non sanno nemmeno che il POS è obbligatorio quando si opera nei cantieri, sia quelli fissi che quelli temporanei o mobili, e anche se l’azienda lavora in subappalto. Si tratta di un documento concernente un singolo cantiere, pertanto deve essere redatto specificatamente per il cantiere al quale si riferisce, sulla base dei rischi ad esso correlati. In caso di più imprese operanti sullo stesso cantiere, ogni impresa deve redigere il suo piano operativo sicurezza. In caso di aziende pubbliche (o appalto pubblico con una sola impresa), oppure per il lavoratore autonomo che svolge le sue attività sul cantiere senza dipendenti, il POS non è, invece, obbligatorio.
Dal 2014 nel nostro ordinamento giuridico è possibile redigere il cosiddetto piano operativo di sicurezza mediante il modello semplificato. Lo scopo è quello di permettere alle imprese di poter compilare il POS in maniera del tutto autonoma. Tale tipologia di modello, infatti, è pensato proprio per semplificare la vita alle imprese le quali, nel momento in cui dovranno esibire tutti i dati necessari alla sicurezza, potranno farlo mediante l’inserimento di informazioni in modo schematico. Inoltre, è bene specificare che la scelta sul se adottare il piano operativo di sicurezza mediante il modello classico o quello semplificato dipende solo ed esclusivamente dalla singola azienda. Questo significa, in parole povere, che non c’è alcuna norma puntuale che stabilisca quando le aziende debbano optare per un modello piuttosto che un altro.
I modelli non sono nemmeno legati alla tipologia di attività posta in essere dall’azienda stessa. È sicuramente questo il motivo che spinge tantissime attività ad optare per il modello semplificato in modo da evitare possibili errori nella fase di compilazione.
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