Il caro benzina ed energia ha influenzato davvero tutta l’economia e a dare una mazzata ulteriore ci pensa la Banca Centrale Europea che chiede un ulteriore aumento dei tassi per poter riequilibrare il benessere finanziario. I costi della vita sempre più alti hanno portato le famiglie a richiedere un numero più elevato dei prestiti, rispetto al 2021 e questa tendenza verificata nel 2022 sembra essere confermata anche dai dati relativi al primo semestre del 2023.
La panoramica dei prestiti in Italia mostra un interesse ricorrente per finanziamenti e prestiti personali ma la tendenza è molto chiara: le cifre richieste dalle famiglie sono più basse e strettamente limitate a ciò che è davvero necessario; a questo trend si aggiunge il dilazionamento prolungato per poter ottenere rate più basse che non gravino eccessivamente sull’economia familiare.
Quanti prestiti sono stati richiesti in Italia?
Secondo gli ultimi dati divulgati, quasi il 50% degli italiani ha un prestito personale attivo e di questi, il 50,6% ha un prestito finalizzato. Confrontato con i mutui che sono invece attivi per il 20%, si nota una importante discrepanza della tipologia di capitale richiesto e delle relative finalità.
Il trend mostra come i mutui abbiano una richiesta di capitale sempre più alto, questo anche per l’aumento dei costi al metro quadro delle case; al contrario, la richiesta di prestiti è più frequente ma con rate e cifre decisamente più basse. Altrettanto diffuso è il prestito personale con modalità di cessione del quinto che viene scelto soprattutto da dipendenti e pensionati che sanno di potersi permettere così anche acquisti importanti come un’auto nuova o la sostituzione di elettrodomestici e mobilio.
Le rate si riducono
Negli ultimi 12 mesi, si è registrato un +8% di italiani maggiorenni che hanno richiesto un prestito, a questo però si aggiunge la riduzione del valore medio delle rate per finalizzare la restituzione. Il tasso di default a 90 giorni è pari solo a 1,1%, mostrando rate medie di 305 euro contro i 350 a cui eravamo abituati negli anni scorsi.
La crescita dei prestiti bancari ha una importante frenata
Se questi dati precedentemente raccontati riguardano i primi mesi del 2023 e gli ultimi del 2022, a maggio 2023 con l’intervento della BCE si registra invece una azzerata crescita dei prestiti bancari. A divulgare il rapporto è ABI che racconta come questi dati non fossero presenti da gennaio 2016; la variazione negativa dello 0,1% dimostra come la stretta della BCE possa portare difficoltà importanti ma anche come le persone non siano disposte a cedere a tassi esagerati che potrebbero portare difficoltà finanziarie nel benessere familiare.
Crescita di domanda per prestiti di consolidamento
I prestiti di consolidamento debiti sono in forte crescita, gli italiani ricorrono sempre più frequentemente a questa tipologia di richiesta a banche e istituti di credito per pagare le bollette ma anche l’acquisto di nuovi elettrodomestici. La domanda relativa ai prestiti per consolidamento debiti registra un passaggio dal 15,5% del primo trimestre del 2023 ad un 16,4%. L’obiettivo è quello di non avere più tante piccole rate ma una unica da tenere sotto controllo, magari allungando i tempi di restituzione con più rate.