Quali saranno le professioni più richieste nei prossimi anni?

Attingiamo al World Economic Forum per dare un occhio ai lavori del futuro, quelli che dovrebbero orientare tutti, in particolare le nuove generazioni.

Partiamo dall’influenza che i macro-trend hanno sulle aziende: si spazia dalla tecnologia alla transizione verde, dai livelli macroeconomici ai dati demografici, anche se, in ogni caso, saranno sempre le tendenze dei consumatori a guidare la trasformazione.

I maggiori motori a orientare la crescita sembrano essere: analisi dei Big Data; cambiamento climatico e gestione ambientale; tecnologie, crittografia e sicurezza informatica applicate ai diversi settori. Non manca l’espansione dell’Intelligenza Artificiale su tutti i livelli con l’aspettativa che il 19% della forza lavoro potrebbe avere oltre il 50% dei propri compiti automatizzati, e qui si pone il tema: risparmio di tempo o di posti di lavoro?

Il primo lavoro del futuro è riservato agli Artificial intelligence e Machine learning specialists, in cui lo specialista, avvalendosi dell’Intelligenza Artificiale, fa in modo che i software ottimizzino le loro prestazioni in autonomia; in sostanza analizza i dati, crea algoritmi di automazione e prevede lo sviluppo della catena operativa e commerciale.

Al secondo posto troviamo i professionisti della sostenibilità aziendale, i Sustainability specialists, che si occupano di ridurre l’impatto ambientale e di promuovere politiche socialmente responsabili, attraverso un processo di analisi, valutazione e monitoraggio delle risorse dell’impresa, con attenzione alla gestione dei rifiuti e alle energie rinnovabili.

Per il terzo posto abbiamo gli analisti dei dati di processo per le decisioni aziendali, i Business Intelligence Analysts, che raccolgono e analizzano dati di tendenza, individuando le informazioni significative per il modello di sviluppo dell’azienda; un lavoro di tipo quantitativo, con output strategici.

In quarta posizione ci sono gli esperti di sicurezza informatica, l’Information Security Analysts, che contrastano tutti i pericoli dell’informatica e della digitalizzazione: attacchi sulla sicurezza e furti di dati sensibili.

Gli ingegneri fintech, Fintech Engineers, sono in quinta posizione: lavorano su progettazione, implementazione e sviluppo di innovazione nei processi operativi degli intermediari finanziari, attraverso tecnologie avanzate come ad esempio la blockchain, per migliorare i relativi servizi, sia dal punto di vista dell’accessibilità che della sicurezza e della velocità di realizzazione delle transazioni finanziarie e bancarie.

I lavori che seguono hanno tutti connotazioni tecnologiche e ingegneristiche: i Data Analist e i Data Scientist, che aggregano e interpretano le informazioni, al fine di creare modelli predittivi e supportare le decisioni del management; gli ingegneri dei Robot, i Robotics Engineers, dedicati alla progettazione, alla manutenzione e all’automazione dei sistemi robotici, utilizzati anche in campo chirurgico; i Big Data Specialists che elaborano algoritmi complessi per la gestione di una mole di dati sempre più grande; gli Agricultural Equipment, conduttori di macchinari agricoli per la semina, la coltivazione e la raccolta delle colture. Infine, e ci fermiamo qui, ci sono gli specialisti della transizione digitale, i Digital Transformations Specialists, figure che si occupano di rendere effettivo il processo di digitalizzazione all’interno dell’azienda.

Insomma, si disegna un mondo dove nell’analisi dei dati e nelle decisioni strategiche la tecnologia e il mondo virtuale sono determinanti su tutti i campi. E lo saranno sempre di più, con la necessità di adeguare le competenze su una direzione decisa verso una specie di polarizzazione.

E chi ha un talento diverso?

Maria Luisa Visione