Se hai un sogno tu lo devi proteggere. Se vuoi qualcosa, vai e inseguila. Punto.
Alzi la mano chi non ha mai visto o sentito parlare de ‘La ricerca della felicità‘, film di Gabriele Muccino che ha reso struggente e coraggiosa la figura di Will Smith, padre senza lavoro e con un figlio a carico che riesce a raggiungere il suo sogno raccontando così la storia vera del milionario Chris Gardner. Ci viene in mente questo parlando con Katia Amandolini, senese di 40 anni che nel periodo più buio della propria vita ha trovato la forza e il coraggio per coltivare un sogno. Che oggi trova un giusto coronamento. “Io sono la testimonianza reale che con grande volontà si possono realizzare i sogni” dice. E c’è da crederle. Dopo nemmeno dieci anni la sua vita è passata dalla lotta alla grave malattia a un’impresa di successo che viene presa ad esempio in tutta Italia: si chiama Oligenesi, organizza corsi di formazione professionale riuscendo a gestire tutto sul web e da oggi ha una sede reale a Firenze.
Facciamo un passo indietro: quando e come è nato tutto? “Era il 2008 quando mi sono trovata a lottare contro il cancro e mi sono confrontata con me stessa arrivando a capire che il mio ruolo nella vita, se avessi superato quel momento, sarebbe stato aiutare gli altri a stare bene, ad avere una vita migliore. Ho fatto – lo facevo già prima di ammalarmi – tanto volontariato e pensavo di voler partire per missioni nei Paesi poveri. Poi le filosofie orientali, in particolare quella olistica, mi hanno aiutato a trovare me stessa e il mio posto nel mondo. Oggi sono la donna che sono grazie a questo mia lavoro, alla mia famiglia, alle mie due bambine”.
E’ stata una sorta di ‘vocazione’?
“Lo diventa, con il tempo. Già conoscevo e praticavo la meditazione, tuttora la mia formazione professionale è in continuo divenire. Poi, quando ho visto la morte in faccia, sono arrivata a comunicare con la parte più profonda di me – anche oggi con i miei allievi rivivo queste sensazioni per far capire a loro di cosa si tratta – : nel momento più difficile della mia vita, mentre facevo le sedute di chemioterapia e le infermiere venivano a cambiarmi la flebo, io lavoravo al computer per creare quello che oggi è diventato un sogno realizzato”.
E’ stato difficile?
“Non sono mai stata sola: con me il mio socio Alessio Gironi, di Prato, e il mio braccio destro nonché insegnante di alcuni corsi, Valentina Orfeo. Quando sono stanca e stressata è lei che mi ricorda sempre ‘ricordati chi sei, da dove vieni, e la parrucca che avevi durante le prime fasi del progetto’. Parola che mi fanno sempre ritrovare forza e fiducia in me stessa”.
Inaugurazione della prima sede della vostra azienda, a Firenze. Un percorso lungo…
“Siamo partiti senza niente. Io ho pensato alla formazione, ai corsi, il mio socio alla parte commerciale, al marketing. Abbiamo investito su internet, così oggi si deve fare anche se ancora in Italia siamo un po’ indietro con questa mentalità e ci siamo appoggiati ad alberghi dove svolgere i corsi in varie città del Centro e Nord Italia, da poco anche in Sardegna. Dal sud, gli allievi preferiscono venire a frequentare corsi in altre città. Finalmente, nonostante la collaborazione proficua con questi alberghi prosegua, da sabato la nostra azienda avrà un sede vera, con le pareti! Non siamo gli unici ma la nostra etica professionale è riconosciuta ovunque”.
Parliamo di filosofie orientali, non di medicina ovviamente…
“Assolutamente. E non va confuso. Noi siamo di supporto alla medicina tradizionale, alla fisioterapia ma ci occupiamo di benessere psicofisico, non di medicina. Aiutiamo a far recuperare equilibrio interiore, siamo un tassello importante e ormai riconosciuto in tutto il mondo, speriamo a breve sia proprio riconosciuta la professione. Perché lo è. La grande soddisfazione è stata quando il dottor Stefano Serra, già preparatore della Fgic, del Napoli Calcio e fisioterapista per le migliori Spa d’Italia, ha voluto noi a supportarlo a Casa Sanremo, lo scorso febbraio: abbiamo massaggiato gli artisti e li abbiamo preparati e rilassati pre e post esibizione sul palco dell’Ariston. Diciamo che siamo un tassello importante: dopo di noi spesso interviene lo psicoterapeuta perché altrimenti sarebbe come lasciare un rubinetto aperto. Noi andiamo a scavare nelle emozioni interiori delle persone, li aiutiamo a guardarsi dentro e di lì interviene la scienza. Guardo me: so che devo molto alle filosofie olistiche, esse hanno aiutato la medicina tradizionale per la mia guarigione”.
Quali i numeri di Oligenesi?
“Oltre 7500 allievi e l’80% oggi lavora. Si va dai 20 ai 60 anni, molti i laureati e spesso si tratta di persone che cercano una nuova vita dopo aver perso il lavoro. I nostri corsi non sono né facili né veloci, non si acquisiscono i certificati rapidamente perché puntiamo sulla serietà e sulla professionalità. Due le sezioni aziendali: la parte dove si creano operatori olistici ed esperti di terapie alternative come il massaggio, il riequilibrio energetico, la meditazione. A questo si aggiungono la parte di formazione estetica e di operatori del massaggio sportivo che però si basa sull’approccio psicosomatico. Il concetto è: avere una mente sana oltre ad avere un corpo sano e di questi tempi ce n’è molto bisogno”.