La notizia è positiva, di sicuro.
Oltre 21 milioni di euro, nello specifico 21.243.679 euro. Sono le risorse che sono state assegnate alle aziende agricole senesi e ad altri soggetti ad esso legati, grazie al bando regionale Psr Feasr 2014-2020 – risorse europee – dedicato ai Pif, progetti integrati di filiera, ovvero progetti che aggregano gli attori di una filiera agroalimentare o forestale (agricoltori, imprese di trasformazione, commercializzazione ecc.) per affrontare i problemi della filiera stessa e per migliorare le relazioni di mercato.
Ad evidenziare giustamente la positività della notizia, ché spesso la parte riservata all’agricoltura passa in secondo piano rispetto alle notizie di cronaca, è il consigliere regionale Simone Bezzini (Pd), che spiega i contenuti dei progetti: “Parliamo di contributi necessari a attirare interventi e investimenti per circa il doppio del valore sui temi chiave della nostra economia dal vino. Parliamo, tra gli altri, dei progetti di filiera legati al Brunello di Montalcino, al Chianti ed al Nobile di Montepulciano. Ma anche olio, frumento, carne di qualità e progetti all’avanguardia nella filiera corta come la Bottega di Stigliano. Si tratta sicuramente di un ottimo risultato delle aziende del settore nella nostra provincia, che hanno saputo dimostrare spirito imprenditoriale, innovazione e qualità dei prodotti – ha commentato Bezzini – . Un dato su cui non si può non essere soddisfatti, dal momento che indica una significativa vitalità del settore agroalimentare, indubbiamente uno dei capisaldi dell’economia nella nostra provincia”.
Bene. E’ da questa notizia che, secondo noi, ne viene fuori un’altra: abbiamo voluto approfondire l’argomento andando a vedere tutti i finanziamenti sul sito della Regione Toscana, per capire meglio di che si tratta e soprattutto per sapere se ci fossero altre notizie rilevanti per la nostra provincia.
Ecco che, seguendo i vari link sul sito di Artea (l’Agenzia regionale toscana per le erogazioni in agricoltura, cioé l’organismo che paga, di fatto) si arriva a vedere che sono state pubblicate le graduatorie delle domande di aiuto presentate in risposta ai bandi delle sottomisure 8.3 “Sostegno alla prevenzione dei danni arrecati alle foreste da incendi, calamità naturali ed eventi catastrofici” e 8.4 “Sostegno al ripristino delle foreste danneggiate da incendi, calamità naturali ed eventi catastrofici”. Le due graduatorie sono state approvate rispettivamente con i Decreti Artea 38 e 39 del 2016.
Sono cospicui i finanziamenti decisi dalla giunta regionale e destinati al settore forestale: 40 milioni gli investimenti sulla sicurezza idrogeologica e la prevenzione degli incendi. La giunta ha deciso di alzare il plafond, che inizialmente era previsto in 12 milioni di euro, della misura 8.3 del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 “Sostegno alla prevenzione dei danni arrecati alle foreste da incendi, calamità naturali ed eventi catastrofici“, nell’ambito della quale vengono finanziati due degli impegni prioritari del Programma di governo della legislatura. Si tratta degli interventi intitolati “Più sicurezza idrogeologica – Interventi per la manutenzione dei boschi e dei fiumi” e “Fiumi mai più a briglia sciolta – Interventi di manutenzione delle briglie dei fiumi“.
Il bando per questa misura, che era stato emanato a novembre scorso, ha ottenuto un successo straordinario con oltre 900 domande per altrettanti interventi. Di qui la decisione della giunta di alzare il plafond previsto in modo da soddisfare le richieste che prevedono lavori considerati strategici per la manutenzione dei boschi e dei fiumi e la prevenzione di calamità naturali e incendi boschivi. Anche la riserva destinata ai Consorzi di Bonifica, che inizialmente era di 7,5 milioni di euro, viene alzata a 25 milioni di euro.
Sempre alle foreste vanno inoltre i 15 milioni di euro stanziati con la misura 8.4 del Programma di Sviluppo Rurale che sono destinati al ristoro dei danni della tempesta di vento del 5-6 marzo 2015.
La giunta ha inoltre deciso di stanziare altri 3 milioni del bilancio regionale per la copertura di progetti delle Unioni dei Comuni sul patrimonio boschivo mediante l’utilizzo degli operai forestali. Questa somma va ad aggiungersi alle altre precedentemente stanziate, sempre sul bilancio regionale, per un totale, nel 2016, di circa 7 milioni e mezzo di euro. La somma rimanente, per arrivare ai circa 12,4 milioni di euro complessivi preventivati nell’anno in corso, sarà reperita grazie a convenzioni con i Consorzi di Bonifica, che si conta di concludere al più presto (parte delle quali già concluse) e che dovrebbero portare alla copertura totale del fabbisogno.
Andrebbe tutto bene, se non fosse per la suddivisione che ci lascia quantomeno perplessi e ci fa domandare perché ancora nessun amministratore della provincia si sia fatto avanti per chiedere i motivi: la sintesi è che dei 40 milioni di euro stanziati, 31 sono destinati alla Toscana del nord, 2,5 all’area di Pistoia e Prato, 5 all’alto Valdarno e Aretino, 200mila euro alla costa e, badate bene, 1 milione alle province della Toscana del sud: Siena e Grosseto. A questo si aggiungono soggetti privati che sono assegnatari di 9 milioni di euro e che per la prima volta sono ammessi a questi bandi. (sul sito di Artea trovate i finanziamenti nel dettaglio, noi abbiamo fatto le somme).
Appare dunque sproporzionata la valutazione che porta al rapporto di 31 milioni a 1 tra la Toscana del nord e quella del sud. Eppure di dissesti idrogeologici e di danni causati da calamità naturali, abbiamo purtroppo esempi recenti e pesanti anche in provincia di Siena. Insomma, a noi sembra che ci sia qualche conto che non torna, e a voi?
Katiuscia Vaselli