Che Siena abbia le tariffe più alte – rispetto al resto della Toscana ma non solo – per i rifiuti, i servizi e le utenze non è certo una novità . Ma lo studio dell’Osservatorio Tasse Locali di Confcommercio che ha analizzato i valori riferiti al 2016 ha fissato, dati alla mano, il valore medio regionale, quello dei diversi capoluoghi della provincia e la media nazionale. E Siena decisamente non eccelle.
Quindi Siena ha le tariffe Tari tra le più alte di tutta la Regione, seconda solo a Livorno.
E in modo chiarissimo emerge come Siena, a livello regionale, non solo risulti più alta della media nazionale in tutte le categorie, ma come in molte categorie sia la città con le tariffe più elevate, seconda, in alcuni casi, solo a Livorno, che risulta avere tariffe molto più alte della media regionale. Mentre Arezzo, città che fa parte dello stesso Ato rifiuti Toscana Sud, risulta su gran parte delle categorie essere al di sotto della media regionale.
“Si conferma quanto diciamo non da ora – dice Confcommercio Siena – Ed è una delle priorità da affrontare in questa città. Era la fine del 2014 quando per la prima volta definimmo un ‘grande pasticcio’ la situazione che si stava profilando sul tema rifiuti. Pasticcio che c’è. E che mette in luce anche grosse differenze tra città dello stesso Ato. L’Ato rifiuti Toscana Sud deve sempre più tenere il proprio ruolo di indirizzo, auspicando che le vicende attuali vadano nella direzione dell’efficienza e del risparmio per tutta la collettività”.
“La tassa rifiuti – osserva ancora l’associazione – continua a rappresentare un peso insostenibile e spesso ingiustificato, se si considerano le iniquità che lo caratterizzano, per le imprese del nostro territorio. Dai dati raccolti dal portale Confcommercio www.osservatoriotasselocali.it si conferma la continua crescita della tassa sui rifiuti pagata da cittadini e imprese nonostante una significativa riduzione nella produzione dei rifiuti e i divari di costo tra medesime categorie economiche, sempre a parità di condizioni e nella stessa provincia”.
“Il 62% dei Comuni capoluogo di provincia – aggiunge Confcommercio – registra una spesa superiore rispetto ai propri fabbisogni (Fonte: www.opencivitas.it, sito promosso dal Dipartimento delle Finanze e dalla SOSE per determinare i fabbisogni standard delle varie amministrazioni locali) e anche il nostro territorio conferma il trend. A Siena siamo sopra di oltre un milione e duecento mila euro rispetto ai fabbisogni”.
Entrando nel dettaglio, vediamo tutte le categorie. Per musei, biblioteche, scuole, associazioni di culto a Siena si pagano 3,81 euro al metro quadro, la città più cara tra tutti i capoluoghi, mentre la media nazionale è ferma ad 1,99 euro. Per cinema e teatri a Siena si pagano 2,88 euro a metri quadri, anche in questo caso la prima città in regione, la media nazionale è di 1,97 euro e Arezzo è sotto media ferma a 1,44 euro. Per autorimesse, magazzini, rimessaggi vari e banchi Siena conferma il suo primato regionale con 3.07 euro al metro quadro, la media nazionale è di 2,16 e Arezzo è a 1,63 euro al metro quadro. Per campeggi, distributori, impianti sportivi e autolavaggi Siena scende al secondo posto, dopo Livorno, con 5,05 euro al metro quadro, mentre la media nazionale è di 2,96 euro e Arezzo è ferma a 2,31 euro. Prima posizione anche per esposizioni, autosaloni, esposizione di mobili e superfici espositive in genere, fiere dove a Siena si pagano 3,49 euro al metro quadro contro una media nazionale di 1,96 euro e una media regionale di 2,63. Ad Arezzo? 1,75 euro.
Andando avanti si scopre che negli alberghi con ristorante a Siena nel 2016 si paga una tariffa Tari di 8,47 euro al metro quadro, seconda a livello regionale solo a Livorno, contro una media nazionale di 4,73, una media regionale di 6,51 mentre ad Arezzo si pagano 4,14 euro. Negli alberghi senza ristorante, invece, si pagano 5,88 euro al metro quadro, anche in questo caso seconda a livello nazionale dopo Livorno (che svetta con il suo 8,87) contro una media nazionale di 3,64 e una regionale di 5,08. Arezzo come al solito è “ultima in classifica” con i suoi 3,73 euro al metro.
Nelle case di cura e di riposo a Siena si pagano 6,02 euro al metro quadro, terza in Toscana, contro una media nazionale di 4,05 euro e una regionale 5,77 euro. Nelle case di cura il valore di Siena invece è vicino alla media nazionale, 5,63 euro al metro quadro, la media nazionale è di 5,18 euro. La città più cara in Toscana è Livorno con 9,19 euro al metro quadro. La media regionale è di 6,03.
Per uffici, agenzie, studi professionali, camera di commercio e ricevitorie a Siena si pagano 8,12 euro al metro quadro, seconda a livello regionale dopo Livorno contro una media nazionale di 4,21 euro e una regionale di 6,41 euro. Per banche e istituti di credito Siena è prima a livello regionale con i suoi 10,27 euro al metro quadro contro una media regionale di 4,07 euro, una media nazionale di 3,22 euro. Arezzo, come al solito, sotto media nazionale con i suoi 2,70 euro al metro quadro. Anche per i negozi di abbigliamento, calzature, librerie, ferramente, vendita vini, liquori, termoidraulica Siena svetta in cima alla classifica regionale con i suoi 7,62 euro al metro quadro contro una media regionale di 5,29 euro e una media nazionale di 4,09. E Arezzo? Sotto media con 3,57 euro al metro quadro. Per edicole, farmacie, prodotto parafarmaceutici, tabacchi Siena si colloca seconda a livello Toscana con i suoi 7,73 euro al metro quadro contro una media nazionale di 4,79 euro e una regionale di 6,24 euro, Arezzo come al solito sotto media con 4,49 euro al metro quadro. Negozi di tessuti, cappelli, ombrelli, antiquariato pagano a Siena 5,88 euro al metro quadro, seconda in Toscana, con una media nazionale di 3,61 euro e una regionale di 3,97, ad Arezzo si pagano 2,70 euro al metro quadro, decisamente sotto media.
Per quanto riguarda i beni del mercato di beni durevoli a Siena si pagano 8,52 euro al metro quadro, secondi in Toscana, prima Livorno con 19,50 euro al metro quadro, tutto questo contro una media nazionale di 6,15 euro e regionale di 7,62 euro. Arezzo, ancora, sotto media. Per parrucchieri, barbieri, estetisti a Siena si pagano 6,61 euro al metro quadro, anche in questo caso secondi in Toscana, contro una media nazionale di 4,93 e una regionale di 4,97 euro. Ad Arezzo si pagano 2,35 euro al metro quadro. Per botteghe di falegnami, fabbri, elettricisti, laboratori, tipografie, lavanderie, tipografie, laboratori orafi, fotografi, sartorie a Siena si pagano 5,52 euro al metro quadro, secondi in Toscana, prima è Livorno, contro una media nazionale di 3,44 euro e una regionale di 4,44 euro. Per carrozzerie, autofficine, elettrauto a Siena si pagano 5,60 euro al metro quadro, vicini alla media regionale che è di 5,28 euro contro una media nazionale di 4,10 euro. Per attività industriali con capannoni di produzione a Siena si pagano 4,77 euro al metro quadro, secondi in Toscana solo a Livorno, contro una media nazionale di 2,86 euro, una regionale di 3,48 euro. Ad Arezzo? 2,44 euro. Per le attività artigianali, cantieri navali e lavori subacquei a Siena si pagano 4,77 euro al metro quadri, secondi in Toscana solo a Livorno, contro una media nazionale di 3,03 euro e una regionale di 3,38 euro. Ad Arezzo si pagano 2,47 euro al metro quadro, decisamente sotto media.
Per ristoranti, pizzerie, osterie, pub a Siena si pagano 18,32 euro al metro quadro, e qui siamo sotto media regionale che è di 22,69 euro al metro quadro, quella nazionale è di 13,72. Per fare altri esempi: a Livorno si pagano 37,70 euro al metro quadro e ad Arezzo 14,72 euro. Per mense, hamburgherie, birrerie a Siena si pagano 15,12 euro al metro quadro, sotto media regionale (16,66) e poco più della media nazionale (14,11 euro), non lontano da Arezzo (12,17 euro) e lontano da Livorno, che si conferma prima (25,42 euro). Per bar, caffè, pasticcerie a Siena si pagano 15,29 euro al metro quadro, sotto media regionale (17,81 euro) e sopra quella nazionale (10,68), decisamente sotto Livorno (31,31 euro) e però sopra Arezzo che si conferma sempre l’ultima in classifica, la meno cara (10,07 euro). Per supermercati, pane, pasta, macellerie, salumi e formaggi, generi alimentari, panifici, rosticcerie e vendita polli a Siena si pagano 10,86 euro al metro quadro, sotto media regionale (10,98 euro) e sopra quella nazionale (6,93 euro), sotto Livorno (21,92 euro), Arezzo sempre ultima in Toscana – da quanto emerge dal report – con i suoi 7,34 euro al metro quadro.
Per plurilicenze alimentari a Siena si pagano 10,43 euro al metro quadro, anche in questo caso coerentemente alla media regionale (10,38 euro) e sopra quella nazionale (7,24 euro). Sotto media regionale invece la tariffa per ortofrutta, pescherie, piante, fiori, pizza al taglio con 17,93 euro al metro quadro contro una media regionale di 25,91 euro e una nazionale di 15,05. A Livorno si pagano 45,98 euro al metro quadro e ad Arezzo 13,55 euro. Siena, in questa categoria, è penultima in Toscana.
Invece, Siena è prima, la più cara, in Toscana per ipermercati di generi misti: 12,49 euro contro una media nazionale di 8,94 euro e una regionale di 8,69 euro. Per i banchi del mercato di generi alimentari Siena è seconda con i suoi 41.03 euro al metro quadro, sopra media regionale (29,64 euro) e quella nazionale (17,44 euro), ben sotto comunque Livorno (87,34 euro) e però ben sopra Arezzo (13,38 euro). Infine, per discoteche e night club Siena svetta in cima alla classifica con 12,04 euro al metro quadro contro una media regionale di 6,39 euro, una nazionale di 5,52 euro. In questo caso seconda si colloca Livorno con 8,38 euro, ultima sempre Arezzo con 4,84 euro.
“Dai dati emersi – conclude Confcommercio – risulta evidente come sia urgente una profonda revisione dell’intero sistema capace di superare definitivamente la logica dei coefficienti presuntivi di produzione con un sistema che rispetti il principio europeo “chi inquina paga”, che tenga conto di specifiche esenzioni/agevolazioni per le attività stagionali e per le aree scoperte operative e che venga confermato il principio secondo il quale il tributo non è dovuto, né in parte fissa né in parte variabile, per i rifiuti assimilati che il produttore dimostri di aver avviato a recupero. Sarà fondamentale, inoltre, introdurre misure che leghino in maniera sempre più vincolante la determinazione dei costi del servizio a parametri di efficienza ed a misure volte a garantire un’equa e oggettiva ripartizione tra la componente domestica e non domestica e tra parte fissa e variabile”.