Il distretto della nautica in Toscana sta cogliendo concreti segni di risveglio positivo con un’interessante crescita di fatturato che fa ben sperare, ma necessita di un accompagnamento positivo da parte delle banche. In questo quadro di riferimento, il Leasing come il credito bancario in genere, rappresenta un dato importante e significativo per favorire una ripresa che ormai si sta consolidando. Una analisi del leasing nautico non può prescindere dalla situazione del mercato della nautica nel Mondo. Volendo fare esercizio di sintesi potremmo dire che il comparto attraversa un momento di maggiore “consapevolezza” e di ripresa selettiva.
Questo significa che i cantieri costruttori di imbarcazioni e navi e i dealers italiani di cantieri italiani di cantieri locali o esteri sono ormai consapevoli che il mercato si è ridimensionato, ma ha ancora un forte potenziale di sviluppo. Sono modificati i parametri per la valutazione di un costruttore/dealer da parte dei possibili clienti maggiormente attenti al rapporto qualità prezzo, alle scelte tecnologiche, all’innovazione “vera” in dotazioni e materiali. Anche il possibile armatore è divenuto più consapevole: sa di poter pretendere di più, ma anche che il cantiere/dealer giusto è quello che ti promette una barca e te la consegna davvero, e che soprattutto può darti un prodotto e un’assistenza che duri nel tempo.
Il cliente attuale è tornato a valutare l’acquisto con l’ottica dell’investimento nel medio periodo e pertanto presta maggiore attenzione alla qualità complessiva dell’offerta. Tutto questo si collega anche al leasing nautico, perché il cliente ha capito che può ottenere un leasing che abbia una relazione con il suo reddito e con le sue effettive capacità economiche. Il settore dei “maxi yachts” è ancora limitatamente oggetto di leasing nautico, sia per gli elevati importi, sia perché, pur essendo la costruzione spesso appannaggio dei cantieri italiani, la clientela è principalmente estera (armatori e/o società straniere): questo è un target che oltretutto ha subito meno di tutti l’effetto della “crisi”.
Le operazioni di leasing che si concludono oggi vedono generalmente una grande trasparenza e collaborazione tra tutti gli “attori”: il costruttore/fornitore deve dimostrare capacità costruttive e progettuali, ma anche una struttura economica; il cliente deve impostare, un piano finanziario realistico con le proprie capacità reddituali, un’adeguata contribuzione iniziale all’operazione e infine, la società di leasing deve da parte sua convincere sulla propria capacità tecnica e organizzativa specifica sul leasing, che la ponga in grado di essere adeguata partner. Il futuro è appannaggio di chi saprà fare “squadra”.
Prof. Gianfranco Antognoli
Docente a contratto Univiversità di Pisa, Facoltà di Economia
e partner Studio ConCredito
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