Solo il 50% dei giovani legge almeno un libro l’anno: tendenze generazionali e Party letterari

Dall’inizio del nuovo millennio ad oggi è avvenuta una vera e propria mutazione nelle condizioni di vita e nelle prospettive intergenerazionali, che ha ridefinito abitudini di consumo e percezioni nuove sulla propria identità e sul ruolo individuale nella società.

Cambiamenti strutturali e socioeconomico demografici che mostrano un allargamento del divario delle generazioni rispetto alle condizioni economiche. Nel 2023, anche per effetto del forte rialzo dell’inflazione, gli indicatori di povertà assoluta hanno subito un peggioramento: tre punti percentuali in più in dieci anni.

Sono davvero diverse le certezze economiche generazionali che hanno lasciato il passo, sostituite da una concezione nuova del lavoro e della stabilità finanziaria, ed oggi, le giovani generazioni vanno incontro a maggiori difficoltà rispetto a ieri.

Perché loro, la Generazione Z e Alpha, e in parte anche i Millennials, nativi digitali per antonomasia, sono vissuti e cresciuti nel mondo digitale, sempre connessi, immersi nella realtà virtuale e aumentata. Se per i Millennials la paura più grande potrebbe essere quella di riuscire a mantenersi e a realizzarsi in maniera soddisfacente nel lavoro, per i giovanissimi, rimanere con la batteria scarica diventa un vero problema perché lo smartphone è lo strumento con cui si esiste, si comunica e si paga.

La rivoluzione digitale ha investito tutti è vero, ma sono solo il 45,9% le persone che usano nel quotidiano, con spirito critico e dimestichezza, tecnologie d’informazione e comunicazione, competenze digitali di base, per intenderci (-10 punti percentuali dalla media Ue27).

Nel riflettere su queste dinamiche, sfogliando l’ultimo Rapporto annuale Istat 2024, è naturale condividere perché e come gli strumenti digitali siano diventati il principale elemento di fruizione di molte attività nella vita quotidiana e nel tempo libero. Come riporta il Rapporto, negli ultimi venti anni l’abitudine di andare al cinema è completamente mutata, a causa della diffusione delle piattaforme di streaming e dell’esperienza visiva fornita da Smart TV, tablet, smartphone, tanto da dimezzare gli utenti del grande schermo. Anche in questo, le nuove generazioni raggiungono alti livelli di partecipazione: i giovani che usano Internet per guardare film o video sono arrivati al 70,1% nel 2022.

Ciò che cattura di più il mio senso critico, però, è che nel 2023, i giovani che leggono almeno un libro l’anno sono solo il 50%; in pratica i nuovi supporti digitali non hanno inciso sull’aumento della lettura dei libri. Anzi, è il formato cartaceo ad essere ancora il supporto più usato per leggere, anche per le nuove generazioni.

Così l’idea del primo club newyorchese di coniugare l’esperienza della lettura con le atmosfere coinvolgenti della vita notturna, invitando i clienti a portare con sé un libro, lasciare il cellulare e vivere questa esperienza in compagnia, sentendosi a casa, potrebbe diventare un volano per rivoluzionare tale tendenza culturale. Si chiamano “Party letterari”, Reading Rhythms, e alla lettura uniscono momenti di pausa in cui chiacchierare, parlando di vita e di sé stessi.

In Italia, Bari ha replicato l’esperienza su una terrazza suggestiva della città vecchia, con la regola di osservare il silenzio per un tempo prolungato e lasciare il cellulare, facendo il sold-out.

Un’idea, non solo per gli appassionati di lettura, che potrebbe far riscoprire la conoscenza del mondo nell’esplorare una dimensione diversa, lontana dalla velocità e dall’immediatezza; dimensione in cui il tempo si ferma e si ampliano gli orizzonti del sapere, immersi nella straordinarietà della ricongiunzione con sé stessi.

Riscoprendo un equilibrio temporale generazionale che vive da sempre, a volte sconosciuto.

Maria Luisa Visione