La famosa banchina Fucile di Viareggio prende nome da Michelangelo Fucile. Siamo nel 1953 dove il giovane Fucile si trasferisce a Viareggio, dopo un’importante esperienza di gestione del Molo Ciano di Genova, qui assieme alla moglie Lelia prendono la prima concessione demaniale di un’area rasa al suolo dai bombardamenti e costruiscono la banchina e grazie alla precedente esperienza a Genova e alle importanti relazioni allacciate in quel periodo la società vivrà anni fiorenti.
La costruzione dello scivolo delle barche e le due banchine, la dotazione di colonnine per l’erogazione di elettricità ed acqua potabile e un’accoglienza di yacht e megayacht a livello internazionale hanno reso Viareggio uno dei porti più ambiti a livello internazionale frequentata da personaggi illustri del mondo dello spettacolo, principi e nobili, business man e magnati dell’economia mondiale.
Oggi la banchina fucile vanta ancora grande prestigio, avendo visto una movimentazione nell’estate del 2018 di circa 80 unità di megayacht di cui la maggior parte batte bandiera estera. Questo ovviamente si ripercuote positivamente anche su tutta l’economia connessa alla ricezione turistica ed in particolar modo alle aziende artigiane specializzate nel lavoro di refitting, riparazione e fornitura di materiale.
Come affermato precedentemente la banchina fucile apporta benefici a tutta la filiera economica legata al turismo particolare menzione merita il comparto della cantieristica navale che nel distretto di Viareggio vanta il primato considerando che il 40% delle imprese toscane del settore dello yachting ha base a Viareggio e il settore toscano produce da solo il 25% delle barche al mondo sopra i 30 metri. Inoltre, nessun luogo al mondo può vantare di poter far vedere la fabbrica della produzione e il luogo della visibilità contemporaneamente. A Viareggio l’armatore ha la possibilità di vivere la parte enogastronomica, la cultura e la storia.
Alcuni dei cantieri viareggini che hanno fatto e continuano a fare la storia dei megayacht sono: Codecasa, azienda che nasce agli inizi degli anni 70 come carpentieri per la costruzione di barche da lavoro in legno si specializzano col passare degli anni nella costruzione di megayacht; chiave di successo di questa società afferma l’AD Buonomo è la limitazione della produzione annua a poche imbarcazioni, il tutto dipendente dalle dimensioni di quest’ultime, così da poter offrire al cliente un prodotto di ottima fattura e soprattutto su misura dell’Armatore e allo stesso tempo si evita di gravare la struttura del peso di eventuali prodotti invenduti. Il gruppo Maiora (composto dai brand Maiora – AB Yachts e CBI Navi), caratterizzato da una spiccata propensione all’innovazione tanto che fu il primo a produrre le imbarcazioni in vetro resina. Oramai è ben chiaro qual è il futuro del mercato dei megayacht e come ci spiega il presidente del Cantiere Vismara Marine adesso bisogna concentrarsi sulla qualità dei materiali, sulle forme classiche ma allo stesso tempo innovative, su motori piccoli con propulsioni elettriche guardando al mare con un approccio ecologico.
Il salto evolutivo che ha attraversato tutta la filiera del settore nautico ovviamente si è riversata anche sulle forme di finanziamento per l’acquisto delle suddette imbarcazioni. Oggi strumento di elevato standing che ha risentito della crisi economica in maniera mitigata e che ora sta attraversando un periodo di crescita continua è il leasing nautico.
Questa forma di finanziamento ha visto nel primo semestre del 2018 un aumento del fatturato del 29%, con un +33% del numero dei contratti, rispetto all’anno precedente. Il leasing è il supporto finanziario ideale e concreto per continuare e spingere questo settore economico strategico in particolar modo gli armatori sono avvantaggiati grazie ad un regime di IVA ridotto: le banche sono oggi più disponibili che in passato ad investire con questa tecnica di finanziamento e anche questo fatto rappresenta una spinta decisiva per la crescita di investimenti e fatturato con i benefici indotti per la nostra zona.
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