
Il tonfo è uno di quelli che si faranno sentire: l’export a Siena e provincia nel 2024 si ferma a 4,3 miliardi di euro e segna una flessione del – 13,2% rispetto all’anno precedente.
I dati sono quelli provvisori dell’Istat e vengono diffusi dalla Camera di Commercio. Andando a vedere la performance del territorio nei vari trimestri si osserva che solo nel primo ci sono numeri con il segno “più”: da gennaio a marzo 2024 le esportazioni hanno fatto registrare un +20,7% rispetto allo stesso periodo del 2023. Ma poi, con l’anno che è andato avanti, si sono visti solo segni meno: -9,1% nel sec0ndo trimestre; – 12,4% nel terzo; infine un clamoroso -45,8% nel quarto.
Evidente la controtendenza rispetto alla media regionale, che registra un +13,6%. “Siena comunque conferma la sua posizioni di quarta provincia della Toscana per fatturato proveniente da attività di export con il 6,8% sul totale regionale – è la lettura del presidente dell’Ente Massimo Guasconi-. Allargando l’ambito territoriale, se sommiamo ai 4,2 miliardi di Siena i 15,5 miliardi di euro di Arezzo, possiamo affermare che le esportazioni complessive delle imprese iscritte alla nostra Camera di Commercio contribuiscono con il 31,5% al totale export regionale. La Toscana, peraltro, con i suoi 63 miliardi di euro, diventa la quarta regione italiana per valore delle esportazioni superando il Piemonte, preceduta da Lombardia, Emilia Romagna e Veneto”.
A condizionare pesantemente l’andamento del risultato provinciale è la farmaceutica, che chiude l’anno con un -71,7% nel quarto trimestre. Il settore rappresenta comunque la metà dell’export complessivo a fine anno il suo valore è di poco più di 2 miliardi, -29.1% rispetto al 2023.
“Le difficoltà si sono concentrate in tre fra i primi cinque mercati di sbocco: la Polonia (-12,2%) ed in particolare gli Stati Uniti (-70,6%) ed il Belgio (-66,2%). Al contrario, le vendite sui mercati australiano (+299,9%) e spagnolo (+36,6%) hanno permesso di contenere le perdite. La flessione osservata nel 2024 è sicuramente importante ma va inquadrata in un contesto di medio periodo che era stato caratterizzato da incrementi assolutamente eccezionali (nell’arco di due anni il valore delle esportazioni si era quasi triplicato), per cui la correzione osservata non intacca più di tanto i progressi degli ultimi anni”, precisa Guasconi, che aggiunge: “Per il 2025 sussiste il rischio che le tensioni geopolitiche e soprattutto l’escalation della guerra commerciale in atto, con l’imposizione generalizzata di dazi, possa rendere le produzioni italiane meno competitive sui mercati esteri”.
Il comparto della camperistica, secondo settore di specializzazione dell’export senese, ha registrato un valore di oltre 672 milioni di euro, con un aumento dell’1,4%. Tuttavia, preoccupa il rallentamento progressivo della crescita: dal +27,9% del primo trimestre si è passati a un netto -37,8% nell’ultimo trimestre.
Positivo anche il settore delle bevande (vino), terzo per export, che ha chiuso il 2024 con un aumento del 15,5% e un valore di 486 milioni di euro. Ottime performance negli Stati Uniti (+16,7%), Canada (+76,2%) e Germania (+23,9%), mentre calano le vendite in Regno Unito (-14,9%) e Svizzera (-15,2%).
“La produzione senese, caratterizzata da vini di alta fascia – osserva il segretario Marco Randellini-, sembra al momento non risentire delle difficoltà che stanno interessando altri territori, italiani ed europei, alle prese con una serie di fattori che stanno influenzando negativamente il mercato, ad iniziare dalle trasformazioni delle abitudini di consumo delle bevande alcoliche”.
Tra gli altri settori, crescono le esportazioni di prodotti alimentari (+50,6%), gomma e plastiche (+7,3%) e metallurgia (+17,4%). In flessione, invece, l’abbigliamento (-8,2%), la pelletteria-calzature (-27,9%) e i prodotti chimici (-24,3%).