Amazon è davvero inarrestabile e ne ha sicuramente fatta di strada da quel lontano 1995, anno in cui il suo fondatore, Jeff Bezos, attuale CEO, aprì il sito che sarebbe diventato nel giro di qualche anno uno dei più importanti di tutto il mondo. All’inizio l’obiettivo era quello di vendere libri a buon prezzo, ma grazie all’idea, che si rivelò geniale, di lasciare agli utenti lo spazio di scrivere una recensione sui libri acquistati, ben presto Amazon divenne una vera e propria community. Il passo è poi breve: arrivarono i primi e-book, i kindle e, soprattutto, una rete che è diventata sempre più grande e ha messo in comunicazione venditori e compratori da tutto il mondo.
Una volta diventato il numero uno indiscusso del commercio online, Amazon è entrato anche nel settore dello streaming on-demand, ha messo a disposizione spazio in cloud e si è avventurato nell’autoproduzione di linee di prodotti specifiche, in grado di far concorrenza ai grandi brand. Praticamente non gli mancava nulla e poteva continuare a vivere tranquillo gloriandosi di essere uno dei big dell’economia mondiale, ma non gli bastava.
Amazon bussa, quindi, alle porte di Wall Street e decide di sviluppare la bizzarra idea di offrire dei conti correnti ai propri clienti. I beninformati dicono che le trattative con JP Morgan Chase sono già in corso e, seppur il progetto sia ancora agli inizi, sono in molti a scommettere che presto gli utenti saranno dotati di specifico conto corrente collegato all’account che permetterà di facilitare i pagamenti, di abbattere i costi di commissione e di rendere perfettamente autonomi anche i gli utenti più giovani, target molto prezioso per il grande e Commerce, visto che la percentuale di Millennials che effettuano i loro acquisti su Amazon è decisamente la più alta di tutte, anche grazie all’avvento dei nuovi strumenti di pagamento smart che danno ormai la possibilità a tutti di dotarsi di una carta prepagata da utilizzare, sul Web in tutta sicurezza, come, ad esempio, la Genius Card di UniCredit, una delle più gettonate tra i giovani.
Da non sottovalutare, inoltre, che il conto 3.0 di Amazon consentirà al gigante di Seattle di raccogliere tutte le informazioni sulle abitudini d’acquisto dei suoi clienti, dati che, e lo sa bene che opera su Internet, sono da considerarsi molto preziosi per poter proporre le giuste strategie di marketing e offrire i giusti prodotti e/servizi agli utenti.
Gli esperti dicono che Amazon non fonderà una vera banca, ma meno certezza si ha sulla funzionalità dei conti correnti che verranno messi a disposizione degli internauti, perché c’è chi dice che serviranno esclusivamente per effettuare le transazioni sulla piattaforma e chi sostiene, invece, che vi si potranno domiciliare le bollette, disporre bonifici e prelevare contanti.
Non resta che attendere che Jeff Bezos ci stupisca un’altra volta.
Siete pronti?