Sono tante le novità e i contenuti compresi all’interno della nuova legge regionale sul turismo, approvata recentemente. Novità che cambiano il quadro di riferimento per le imprese del settore, i loro impegni, i loro compiti, il loro lavoro nel quotidiano. Se ne è parlato nei giorni scorsi a Siena, nell’incontro “La nuova legge sul turismo, cosa cambia” , nella sede di Confcommercio. A margine dell’evento, al quale ha presenziato tra gli altri l’assessore regionale al turismo Stefano Ciuoffo, il presidente Federalberghi provinciale, Marco Bianciardi (nella foto, sotto) approfondisce quelli che risultano essere i veri problemi: scarsa informazione e investimento su una corretta comunicazione, improvvisazione. In sostanza, come si dice, si tenta di fare le nozze coi fichi secchi.
Si è svolto con grande partecipazione l’incontro con assessore regionale Toscana, Francesco Ciuoffo. Cosa ne è scaturito?
“Dal dibattito ne è scaturita forte preoccupazione da parte degli intervenuti per la complessità legislativa e soprattutto per il blocco del governo sul Testo unico sul turismo, messo a punto dalla Regione Toscana su precise indicazioni delle associazioni di categoria. Purtroppo abbiamo verificato una diffusa disinformazione nonché una miriade di differenti situazioni di accoglienza. Certo è che pur nel massimo liberismo che aumenta la competitività e la voglia di migliorarsi, si ha spesso a che fare con improvvisazione che non rende poi merito al territorio”.
Dalle interviste fatte infatti durante eventi e manifestazioni, abbiamo rilevato che spesso i turisti sono disinformati su eventi e manifestazioni in città perché gli operatori non li sensibilizzano. Stessa questione?
“Purtroppo gli operatori turistici ricevono le info su eventi e manifestazioni molto a ridosso nei tempi, non ci sono quindi a volte le possibilità di promuoverle nelle fiere turistiche né tantomeno abbiamo materiale informativo in nelle diverse lingue straniere. Ci battiamo da tempo per la calendarizzazione molto anticipata degli eventi, che permetterebbero una migliore promozione delle nostre mete ma l’argomento continua ad essere un punto dolente”.
E la tassa di soggiorno viene utilizzata per cosa dunque?
“Abbiamo appreso con piacere l’aumento di oltre il 9 per cento degli introiti ricavati dal Comune di Siena per la tassa di soggiorno. Certamente sottolineiamo che tale incremento non è dato da un aumento di presenze nella città di Siena, bensì alla famosa richiesta di controllo fiscale che da tanto tempo abbiamo auspicato come Federalberghi. Tante sono infatti ancora le strutture, molte delle quali nell’extralberghiero, che non compaiono nei registri della Guardia di Finanza e che fanno parte del cosiddetto “sommerso”, nonché farraginosa è ancora la questione del software da acquistare per il controllo presenze, visto che l’acquisto è a carico del proprietario della struttura nonché a carico del proprietario sono tutte le spese di adeguamento software, da cui il ritardo delle inadempienze, citato dal Comune. Se poi del gettito, attestato, secondo i calcoli 1.760mila euro, solo circa il 10% viene utilizzato per le attività di promozione e valorizzazione patrimonio turistico. E’ quello che ripetiamo da anni: non dobbiamo confondere la professionalità nella capacità di attrazione con la bellezza della città, che da sola dispone di molte opportunità. Quest’ultime, se non vengono comunicate, servono a poco. I turisti, quelli che fortunatamente restano a dormire, vanno via dopo poco più di un giorno”.
Katiuscia Vaselli
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