Quale augurio economico per questo Natale alle porte?
Da sempre la cultura è la migliore tutela dell’individuo, lo scudo di protezione più saldo e forte per fronteggiare cambiamenti inattesi ed eventi imprevedibili. È la prima protezione per gestire meglio il presente ritrovando quella serenità che ci accompagna verso un’idea concreta di futuro.
Senza sogni non riusciamo a spiegare le vele, a recuperare un concetto semplice ma denso di verità, e cioè che la vita va guardata in avanti, sempre, perché è lì, in quella porta che non abbiamo ancora aperto che spesso tutto si ricompone con l’esperienza del passato.
Sono molteplici le ricerche e le indagini che evidenziano come un titolo di studio più elevato da sempre tutela chi lo possiede, nel lavoro e nella vita, nella crescita e nelle opportunità, nel disegno di quel capitale umano che è una ricchezza unica per ognuno di noi e che costruisce la solidità economica per dipanare le aspirazioni verso l’evoluzione e lo sviluppo. La cultura è un’ancora, ma allo stesso tempo è un motore, va alimentata per portarci in avanti, elevarci, migliorarci, per permetterci di raggiungere vette più importanti.
Questo sguardo traslato in campo finanziario non cambia la prospettiva e la visione; eppure, spesso, si continua a pensare che avere cultura significa essere esperti di finanza, conoscere mercati e prodotti per guadagnare. Così tutto si riporta al denaro come fine, allontanandoci dal valore del denaro come strumento e l’equazione logica diventa che senza soldi si va poco lontano, oppure che, con pochi soldi, ma con il “titolo” giusto, puoi “fare soldi”, aprendo il terreno al facile fai da te, piuttosto che a opportunisti sempre pronti a trarre vantaggio dalle vulnerabilità altrui per il proprio tornaconto.
Chiudiamo un 2021 certamente migliore dell’anno precedente, almeno in generale e in termini di PIL; un anno in cui tutti abbiamo ritrovato colori e sapori che la pandemia ci aveva tolto velocemente e senza diritto di replica. Per qualcuno è stata l’occasione di realizzare un progetto o un sogno magari rimandato, per qualcun altro forse il momento per cambiare e dare una svolta, nel bene o nel male.
Comunque sia andata la difficoltà ha sicuramente tolto qualcosa, ma ha anche aggiunto qualcos’altro.
Sotto l’albero di Natale vorrei mettere un percorso di educazione finanziaria, per noi stessi, per i nostri figli e nipoti, per i nostri cari, per ricordare che la vita economica ci appartiene e che possiamo diventare sempre protagonisti del futuro. Per non accontentarci dei luoghi comuni, di pre-immagini e preconcetti che spesso ci condizionano, impedendoci di decidere consapevolmente, senza faci scegliere, in fondo. Per ricordare che la cultura, anche quella finanziaria, ci permette di fare meglio di ieri e ci fa guardare avanti. Per non dimenticare che è proprio la cultura che ci aiuta a costruire indipendenza economica, difendendoci dai soprusi, materiali e psicologici.
Vorrei mettere sotto l’albero un percorso di educazione finanziaria di processo che ci aiuti a conoscere ciò che non sappiamo per capire cosa vogliamo davvero, ad applicare la conoscenza per non essere spettatori, ad avere comportamenti coerenti per raggiungere i nostri obiettivi finanziari.
Non significa investire nella criptovaluta del momento, non è questo!
È un percorso, però, capace di restituirci la visione economica d’insieme su tutta la nostra vita che ci aiuta a scegliere a chi affidarci, in una relazione di fiducia e serenità in cui siamo parte attiva e scegliamo davvero.
Per aprire quella porta e vedere il futuro che ci aspetta. Mentre nel cuore ritroviamo chi è restato a guardarci… dolcemente, da lassù.
Maria Luisa Visione