Cosa è cambiato per i requisiti di accesso alla pensione obbligatoria con l’arrivo del nuovo anno?
Rimangono sostanzialmente gli stessi. Per la pensione anticipata si potrà accedere, a prescindere dall’età anagrafica, sempre con 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini (2227 settimane) e 41 anni e 10 mesi di contributi le donne (2175 settimane).
Allo stesso modo per la pensione di vecchiaia vengono confermati come requisito minimo di accesso 67 anni di età e 20 anni di contribuzione. Di conseguenza, in linea di massima, rimane una differenza di tre anni in termini di età anagrafica tra i due trattamenti pensionistici del regime contributivo obbligatorio, a favore della pensione anticipata, alla quale si accede con 64 anni di età e 20 anni di contributi effettivi (purché l’assegno pensionistico non sia inferiore a 2,8 volte l’assegno sociale di 468,10 € per 13 mensilità). Conta dunque per la scelta la decurtazione sull’assegno.
Per chi non lo avesse ancora fatto consiglio di accedere alla sezione MyINPS, tramite lo SPID, per verificare estratto conto contributivo e montante contributivo accumulato, e simulare pensione anticipata e pensione di vecchiaia, in modo da avere cognizione della propria situazione.
Quali altri strumenti consentono, a seguito dell’approvazione della legge n. 234/2021 di anticipare il ritiro dal lavoro?
Quota 100
Per coloro che hanno maturato 62 anni di età e 38 anni di contributi entro il 31/12/2021, rimane aperta nel 2022 la presentazione di domanda di pensionamento. Quota 100 va a casa definitivamente nel 2022.
Quota 102
Principale novità legislativa, Quota 102 consente l’uscita dal lavoro anticipata ai lavoratori che raggiungeranno 64 anni di età e 38 anni di contributi nel periodo che intercorre tra il 1° gennaio ed il 31 dicembre 2022. Rimangono aperte la finestra mobile di sei mesi per il settore pubblico e di tre mesi per il settore privato.
Opzione donna
Per tutte le lavoratrici dipendenti di 58 anni di età e 35 anni di contributi alla data del 31/12/2021 è rinnovato l’accesso all’anticipo pensionistico, purché la pensione venga liquidata con il sistema contributivo (59 anni di età per le lavoratrici autonome). Inoltre, sono riaperte fino al 28 febbraio le presentazioni delle domande con decorrenza 1° settembre 2022. Vedremo se tale misura verrà rinnovata successivamente.
Ape social
Rinnovato l’anticipo pensionistico per le categorie vulnerabili, ampliate con il recepimento della Legge di Bilancio 2022: 1) disoccupati con esaurimento integrale dell’indennità di disoccupazione; 2) invalidi civili almeno al 74%; 3) caregivers; 4) addetti ad attività particolarmente «difficoltose e rischiose».
L’Ape social richiede un minimo di 63 anni di età e almeno 36 anni contributivi nelle attività «difficoltose e rischiose», mentre soltanto 30 anni di contributi per le altre casistiche. Le nuove norme hanno ridotto a 32 anni il requisito contributivo per i ceramisti e conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica e terracotta e per gli operai edili. Riconfermata quindi l’attenzione alle categorie più fragili.
Per tutti coloro che si stanno avvicinando al traguardo, benvenuta pensione!
Maria Luisa Visione