Economia

Vado in Portogallo! Il nuovo fisco agevolato diventa una bella attrazione per i giovani lavoratori

Fa eco la notizia che in Portogallo sia stata adottata una contromisura normativa per contrastare la fuga dei giovani dal Paese. Singolare, considerando che per anni il Portogallo è stato la meta per i pensionati europei che godevano di un’esenzione totale dal pagamento di imposte e un vantaggio per gli stessi portoghesi che ricevevano una pensione dall’estero esentasse. Facilitazione venuta meno a gennaio del 2024.

Adesso è la volta delle nuove generazioni! Infatti, il Portogallo ha approvato in manovra finanziaria un ampliamento del perimetro di applicazione del regime denominato Irs Jovem, previsto a sostegno dei giovani lavoratori. 

Il nuovo regime portoghese, in vigore da gennaio 2025, prevede, sia per i lavoratori dipendenti che per gli autonomi, un’esenzione decrescente dalle imposte sui redditi da lavoro.  Il primo anno niente tasse; dal secondo al quarto anno l’esenzione per il 75% dell’imponibile; tassazione solo del 50% del reddito dal quinto al settimo anno, e del 25% dall’ottavo al decimo anno. Inoltre, la condizione di dover completare il ciclo di studi per accedere è venuta meno.

Così i giovani lavoratori avranno l’opportunità di lavorare con importanti benefici fiscali fino ai 35 anni, disincentivando la ricerca di condizioni lavorative migliorative altrove.

Viene da chiedersi quale sia lo stipendio medio attualmente in Portogallo. Secondo l’OCSE ammontava nel 2024 a 22.006 € lordi all’anno (1.833 € lordi al mese). 

In Italia, per rimanere più vicini alla realtà, faremo riferimento al dato Istat del 2021 che certifica circa 1.700 € netti mensili, con una distribuzione del reddito, però, molto ampia tra chi guadagna tale cifra e chi, invece, è vicino ai 1.000 € mensili. Infatti, percepiscono il doppio della media nazionale 6 milioni di contribuenti su 40 milioni (stipendio lordo medio superiore a 60.000 euro) e poco più di 40.000 italiani guadagnano sopra i 300.000 € annuali.

Il punto è che, in Italia per i giovani l’ascensore sociale di questa epoca è la fuga all’estero. Gli iscritti all’Aire dal 2006 al 2023 sono raddoppiati (Fonte: Rapporto Italiani nel mondo 2024); per quasi la metà parliamo della fascia di età compresa tra i 18 e i 34 anni. 

Sono andati in Europa il 54,2% degli iscritti all’Aire: più di 3,3 milioni di persone. Il 40,6% vive in America; preferiti l’Argentina (il Paese con la più ampia comunità di italiani, seguita dalla Germania e dalla Svizzera), e il Brasile, lo Stato in cui dal 2023 si sono iscritti più Italiani.

Coloro che non volevano allontanarsi troppo hanno scelto la Spagna, e nonostante la Brexit sono corsi a iscriversi all’Aire anche coloro che si erano recati nel Regno Unito.

La decisione del Portogallo anticiperà nuove tendenze? Soprattutto per i giovani specializzati, con competenze elevate che possono ambire a stipendi più alti della media?

Certo è che l’attenzione al capitale umano dipende dall’attenzione al reddito e dalla possibilità di costruire un futuro solido. Dal quale dipenderà la pensione e la serenità di un presente che è fonte di decisioni significative ogni giorno.

Maria Luisa Visione

    

    

Francesco Laezza

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