Non potevano che essere a Siena gli Stati Generali del Vino. La città toscana, da sempre uno dei centri più importanti a livello mondiale per le produzioni vitivinicole, li ha ospitati oggi nei locali della Camera di Commercio in piazza Matteotti. L’iniziativa voluta da Coldiretti Siena è stata organizzata per discutere le novità presenti nel Testo unico sul vino, recentemente approvato in Commissione agricoltura alla Camera. L’obiettivo, sul quale Coldiretti ha lavorato con decisione e forza, è il taglio del 50% del tempo dedicato alla burocrazia. Attualmente il passaggio dal vigneto alla bottiglia rende necessario adempiere a più di 70 pratiche che coinvolgono 20 diversi soggetti per soddisfare le 4mila pagine di normativa che regolamentano il settore. La burocrazia nel vino incide in media per 100 giornate di lavoro all’anno, pari a oltre il 20% del tempo lavoro dell’impresa vitivinicola.
Le novità presenti nel Testo Unico promosse da Coldiretti sono tante. Una di queste è la dematerializzazione dei registri, che permetterà di velocizzare i processi per via informatica. Un’altra è la semplificazione degli adempimenti relativi alle planimetrie. Nel Testo Unico c’è anche un pacchetto di norme a tutela del Made in Italy e a sostegno delle esportazioni.
Gli Stati Generali del vino sono stati aperti dall’intervento del direttore di Coldiretti Siena Simone Solfanelli: «A 50 anni dal riconoscimento del primo vino Doc italiano, la Vernaccia di San Gimignano che il 6 maggio 1966 fu la prima produzione ad avere il riconoscimento di denominazione di origine controllata e con un 2015 che ha visto un fatturato record di 9,7 miliardi (+3%) soprattutto grazie all’export che è stato di 5,4 miliardi (+5%), Coldiretti intende sottolineare con decisione il primo via libera parlamentare del Testo unico sul vino. Questo provvedimento si pone l’importante obiettivo di tagliare del 50% il tempo dedicato in Italia alla burocrazia, che dal vigneto alla bottiglia rende necessario adempiere a più di 70 pratiche che coinvolgono 20 diversi soggetti e che richiedono almeno 100 giornate di lavoro per ogni impresa vitivinicola per soddisfare le 4mila pagine di normativa che regolamentano il settore. Si tratta di un testo ampiamente condiviso, che raccoglie molte nostre proposte che consentono di ridurre gli oneri anche economici a carico delle imprese senza abbassare la soglia di garanzia qualitativa attraverso i controlli. Il Testo unico tra l’altro porterà alla revisione del sistema di certificazione e controllo dei vini a denominazione di origine e indicazione geografica con un contenimento dei costi, ma anche semplificazioni sulla normativa accise da lungo tempo attese e norme per garantire trasparenza sulle importazioni dall’estero a sostegno delle esportazioni del vino Made in Italy. A questo proposito vale infatti la pena di ricordare che l’Italia ha conquistato nel 2015 il primato mondiale nella produzione di vino con 47,4 milioni di ettolitri e dal punto di vista qualitativo può contare sul primato in Europa per numero di vini con indicazione geografica (73 Docg, 332 Doc e 118 Igt)».
Era presente agli Stati Generali il capo ufficio vitivinicolo di Coldiretti Domenico Bosco, uno degli autori materiali del Testo unico: «Siamo solo al primo step, ma il risultato è veramente molto positivo. L’azione di Coldiretti degli ultimi anni, tesa all’esigenza, senza se e senza ma, alla semplificazione, ha fatto in modo che questo Testo, partito inizialmente come un assemblaggio delle norme esistenti, sia stato rimpinguato da tutta una serie di processi che porteranno a un reale “snellimento” burocratico. Noi auspichiamo che i gruppi parlamentari che non lo hanno ancora fatto,
Anche il presidente di Coldiretti Toscana Tullio Marcelli ha commentato positivamente il Testo unico: «Da tempo Coldiretti stava conducendo una vertenza per lo snellimento delle procedure, in particolare per la vitivinicoltura. Questo testo è ampiamente condiviso e raccoglie molte nostre proposte che consentono di ridurre gli oneri anche economici a carico delle imprese senza abbassare la soglia di garanzia qualitativa attraverso i controlli. Ora c’è da augurarsi che si arrivi all’approvazione definitiva nel più breve tempo possibile».
«Per una piccola impresa, e la Toscana è caratterizzata da questa tipologia, la burocrazia ha un peso specifico enorme nella quotidianità. – ha spiegato Antonio De Concilio, direttore Coldiretti Toscana – Ogni pratica richiede impegno di tempo, che si traduce in impegno mentale ed economico, tolto all’attività agricola ed al prodotto. Il testo va nella direzione che vogliamo: recuperare ore di lavoro e risorse economiche, da poter reinvestire nel miglioramento di competitività per azienda e prodotto, potenziando azioni di marketing e cogliendo le grandi opportunità offerte dall’internazionalizzazione. Coldiretti avverte il dovere di sostenere le proprie aziende in tale processo».
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