Al Vinitaly di Verona, prossimo alla chiusura, scoppia l’allarme dazi sulle esportazioni in Usa che rappresentano il principale mercato di sbocco del vino Made in Italy con un valore di 1,5 miliardi, con un aumento record del 4% nel 2018. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti dopo l’annuncio del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di applicare dazi per un valore di 11 miliardi di dollari sui prodotti europei che colpirebbero oltre al vino anche formaggi e olio di oliva in risposta agli aiuti europei all’Airbus che danneggiano la Boeing che è alle prese con la crisi scaturita dagli incidenti di cui è stato protagonista il jet 737 Max.
Trema la Toscana del vino – in particolare l’area senese – perché il mercato statunitense è la più grande piazza di mercato mondiale che importa 5,2 miliardi di bottiglie. Già oggi i nostri esportatori di vino verso gli Stati Uniti pagano pegno con dazi che oscillano dal 3% al 7% rispetto al dazio zero per i vini australiani e cileni.
Gli Stati Uniti rappresentano il primo mercato per il vino italiano, dove confluisce il 24% del nostro export che, insieme a Germania (16%) e Regno Unito (12%) costituisce il 52% del totale (Istat). In sostanza, circa un quarto del vino italiano venduto all’estero è diretto verso gli Usa. Il valore complessivo delle esportazioni agroalimentari toscane nel mondo è pari 2.4 miliardi dei quali circa 980 milioni solo di vino.
Nella black list ufficiale divulgata dall’Amministrazione statunitense sono citati espressamente tra gli altri gli spumanti e il Marsala tra i vini ed il pecorino tra i formaggi ma sono a rischio anche gli agrumi, l’uva, le marmellate, i succhi di frutta, l’acqua e i superalcolici tra gli alimentari e le bevande colpite.
“Siamo fortemente preoccupati – ha commentato Coldiretti Toscana – perché se non si evitano queste guerre sui dazi si aprono scenari inediti e preoccupanti che rischiano di determinare un pericoloso effetto valanga sull’economia e sulle imprese. Per ricordare quanto è importante il settore vitivincolo basta ricordare che le superfici vitate nella Toscana sono oltre 59mila ettari con una produzione di circa 3milioni e 500mila quintali di uve che vengono trasformati in 2milioni e 800mila ettolitri di vino oltre il 70% dei quali è venduto sui mercati esteri”.