• Economia reale: negli USA le richieste di nuovi sussidi di disoccupazione nella settimana del 16 marzo aumentano a 336,000 unità. L’indice manifatturiero della Fed di Philadelphia a marzo si attesta a 2 punti in marcato rialzo rispetto ai -12,5 punti del mese precedente. Nel settore immobiliare stabili le vendite di case esistenti che anche a febbraio avanzano dello 0,8% m/m. La fiducia dei costruttori edili cala a sorpresa a marzo a 44 punti. La Fed lascia invariato il costo del denaro nel range 0-0,25%. L’agenzia di rating Fitch rivede al ribasso la crescita del Pil statunitense per il 2013 all’1,9% a/a. In area Euro, a marzo, cala l’indice Zew a 33,4 punti mentre la fiducia dei consumatori recupera a -23,5 punti, sui massimi da agosto 2012; nello stesso mese il PMI manifatturiero raffredda a 46,6 punti, il PMI servizi a 46,5 punti ed il PMI composite a 46,5 punti (preliminari). In Germania inferiore alle attese, ed in calo, il PMI manifatturiero di marzo a 48,9 punti dai 50,3 punti precedenti; il PMI servizi scende a 51,6 punti; sale invece l’indice di fiducia Zew corrente a 13,6 punti, ai massimi da settembre 2012; in rialzo anche la componente prospettica a 48,5 punti. La fiducia degli imprenditori (IFO) sempre a marzo scende invece a 106,7 punti dai 107,4 precedenti. I prezzi alla produzione industriale a febbraio raffreddano all’1,2% a/a. In Italia raffredda la contrazione produttiva, con la produzione industriale di gennaio, che arretra solamente del 3,6% a/a (rispetto al -5,6% a/a di consensus); va comunque sottolineato che l’Istat ha rivisto la serie storica della produzione industriale italiana. La bilancia commerciale italiana a gennaio cresce di €663 Mln contro i -1212 Mln€ precedenti.
• Tassi di interesse: negli Usa tassi di mercato sostanzialmente stabili sia sulla parte a lunga che su quella a breve, con il tasso decennale tornato sotto al 2%. In area Euro il tasso a 2 anni si mantiene in prossimità dello 0%. In calo lo spread Italia-Germania intorno area 310 pb. L’Euribor a 3 mesi venerdì scorso fissava in rialzo allo 0,22%.
• Valute: settimana di apprezzamento per la sterlina britannica verso le principali valute mondiali; in modesto rialzo anche lo yen; si deprezza il real brasiliano. Dopo essere sceso sotto area 1,29, l’euro ha chiuso la settimana a quota 1,30 vs dollaro.
• Materie prime: settimana mista per le materie prime: toniche le agricole e il gas naturale, negativi cotone e zucchero. In calo il brent sotto i 108 dollari/barile.
• Borse: settimana in altalena per i principali listini mondiali, sulla scia delle vicende cipriote. In calo i mercati emergenti, ad eccezione del mercato cinese che sale di oltre il 2%. Tra i peggiori spicca il Brasile. Male la maggior parte dei settori all’interno dell’indice Stoxx 600: tra i positivi spiccano utilities e health care, tra i peggiori risorse di base a bancari.