“Fotografare Auschwitz suscita sensazioni emotivamente coinvolgenti per il costante pensiero agli orrori che in questo luogo si sono compiuti. E in sottofondo risuona sempre la stessa domanda: è ancora possibile fotografare Auschwitz? Che cosa si può aggiungere a tutto quello che è già stato mostrato del luogo simbolo della Shoah? Come farlo rispettando il ricordo di tutti coloro che da lì sono passati?”
Ho cercato di cogliere il silenzio, il vuoto dei corridoi, delle baracche e dei cortili ma allo stesso tempo ho ritenuto corretto raccontare com’è oggi questo posto in una calda giornata di luglio, la vita che inevitabilmente portano con sé migliaia di persone che vengono qui ogni giorno”.
Alessio Duranti – www.alessioduranti.it
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