C’è sempre un tempo per tutto: per cantare, per ridere, per amare, per piangere. C’è un tempo anche per stare in silenzio a guardare questo virus che arriva, invisibile, nelle nostre città e nelle nostre vite, entrando con violenza e uscendo poi lasciandoci cicatrici profonde.
C’è un tempo per sperare nel futuro e c’è un tempo per guardare il presente e non perdere la lucidità che ci servirà quando questo incubo sarà finito.
Scrivo questo editoriale che è frutto della riflessione con la redazione e non avrei mai voluto scriverlo. Il messaggio del sindaco di poco fa, ci ha portato però a confrontarci e ha portato la sottoscritta a fare la scelta di vergare nero su bianco un pensiero sicuramente impopolare. In questo momento non ha importanza. Chi scrive, come chi fa parte della redazione di Siena News, lo fa con il cuore in mano ma con la consapevolezza che questo è il tempo della sobrietà: siamo tutti contradaioli, tutti nati sulle lastre e non siamo quindi meno senesi di altri. Anzi. E proprio perché amiamo la nostra città in maniera viscerale, vogliamo vederla tornare a splendere presto.
È stato un momento bellissimo, domenica scorsa. Commovente, unitario, che ha infuso coraggio in quanti si sono ritrovati a vivere questo stato di “reclusione salvavita”. Io credo che adesso, però, il tempo dei canti e degli inni sia concluso. Adesso siamo nel pieno della guerra invisibile. Per rispetto a tutte quelle persone che hanno perso la vita (ormai siamo a 800 al giorno, 800!) e soprattutto per rispetto a quelli che restano, colmi di sofferenza per le loro perdite a cui non hanno neanche potuto dare un ultimo saluto. Io credo che adesso sia arrivato il tempo di chiudere le finestre.
SienaCanta è stata una bellissima idea anche per la raccolta fondi da destinare all’ospedale, complimenti per quanto è stato raccolto con l’impegno di tutti e sarà una bella idea da mantenere dopo. Adesso no. Un pensiero che rivolgiamo agli organizzatori, chiedendo di rispettare il tempo del silenzio, del dolore e purtroppo pensando anche a cosa ci aspetterà dopo. Che sarà molto peggio dello stare in casa.
E Sunto, ricordiamocelo, suona sempre nei nostri momenti più belli. Non togliamo solennità a quel rintocco pesante che ci accompagna e scandisce il tempo di Siena, quello bello che speriamo possa tornare presto. Sunto suona per il Palio, per le liberazioni, per l’inizio dell’anno accademico, per le elezioni. Suona sempre per un tempo che ha inizio. Invece tutti ci auguriamo che questo tempo finisca presto.
Buona domenica
Katiuscia Vaselli e la redazione di Siena News