È iniziata al Tribunale civile di Siena l’udienza che riguarda il caso di Fabio Giomi, dipendente del supermercato Pam Panorama di Porta Siena, licenziato a seguito del discusso test del carrello.
“Spero davvero che le cose vadano nel miglior modo possibile e che tutti possano avere la certezza che questo problema venga risolto nel modo giusto”, ha detto Giomi. Quale il modo giusto? “Lo vedremo, prima ne discutiamo e poi capiremo qual è la soluzione migliore. Da parte mia, però, sono per nessuna sanzione”, ha risposto ai giornalisti. “Questo test del carrello non è stato effettuato solo su di me, ma anche su altri colleghi, e questa sembra essere la strada intrapresa dall’azienda. Una strada che vogliamo fermare, perché io, insieme al sindacato, considero che il test del carrello non sia legittimo”, ha aggiunto.
Fuori dal tribunale si sta tenendo un presidio, con la presenza di sigle della Cgil provenienti da tutta la Toscana e di rappresentanti della Uil locale. Oltre cento le persone presenti, tra cui anche il segretario generale della Cgil Toscana, Rossano Rossi.
“Siamo di fronte a un licenziamento che, per come la vedo io, è completamente illegittimo ed è figlio di un inganno, un inganno cercato apposta per licenziare un delegato del nostro sindacato”, ha detto Rossi. “Un licenziamento che avviene in un periodo in cui anche il Governo è profondamente ostile alla rappresentanza dei lavoratori e in cui alcuni padroni – non tutti, per la verità – si sentono più forti, più autoritari, e approfittano di questo clima per fare cose come questa”, ha proseguito. “Licenziare un lavoratore con un inganno, cercato una prima volta senza riuscirci e poi riproposto una seconda volta, è qualcosa di gravissimo. Dove si voglia arrivare con questo metodo non lo sa nessuno”.
La chiosa è un appello al sindaco Nicoletta Fabio: “Abbiamo ricevuto la solidarietà di tante amministrazioni e di tante istituzioni, dalla Regione alla Provincia. Io non sono di quelli che dicono “tanti nemici, tanto onore”, ma è chiaro che più amministratori sentono l’esigenza di sostenere questa battaglia, meglio è. Chi non è presente o resta indifferente di fronte a una vicenda di questo tipo compie una scelta che considero grave”.
Marco Crimi