Scuole, la Regione ricorre al Presidente della Repubblica contro gli accorpamenti e riceve il supporto della Provincia

Contro gli accorpamenti degli istituti scolastici, la Provincia di Siena si schiera al fianco della Regione Toscana, sostenendo la decisione di impugnare il decreto interministeriale sul dimensionamento scolastico. La posizione è emersa dopo l’appello lanciato questa mattina dal presidente Eugenio Giani.

“Le Province – ha detto Giani – seguano quanto deciso dalla Città Metropolitana di Firenze, che affiancherà la Regione ad adiuvandum nell’iter del ricorso”.

Il provvedimento contestato, il decreto 124/2025, prevede per l’anno scolastico 2026/2027 16 accorpamenti in Toscana, tra cui due nel territorio senese: l’Istituto San Bernardino di Siena e la Folgore di San Gimignano.

“L’atto del Governo – ha spiegato Giani – si basa su proiezioni del Ministero che non corrispondono alla realtà e non tengono conto dei dati effettivi sulla popolazione scolastica. Il decreto calcola 428.679 studenti, ma l’Ufficio Scolastico Regionale ne rileva 436.671”.

Il presidente della Regione ha inoltre rivolto un appello ai parlamentari toscani affinché, in sede di legge di bilancio, “presentino emendamenti per fermare una corsa alla riduzione del numero degli istituti che penalizza i territori e dimostra di non investire sulla scuola”.

Sulla stessa linea anche la presidente della Provincia di Siena, Agnese Carletti, che ha definito quella degli accorpamenti “una politica decisa dal Governo e che, come ente locale, non possiamo condividere”.

 

 

“Trasmetteremo alla Regione una lettera accompagnatoria al piano – ha aggiunto Carletti – ribadendo l’importanza e la centralità della scuola pubblica nel sistema educativo, che non può essere in alcun modo penalizzata o ridimensionata”.

Nella sede della Provincia si è svolto anche un confronto con le organizzazioni sindacali della scuola – FLC CGIL, CISL Scuola, SNALS e ANIEF – che hanno espresso forte contrarietà agli accorpamenti.

“Scelte calate dall’alto – denunciano i sindacati – che frammentano i plessi, compromettono la continuità didattica e rischiano di provocare tagli al personale”.

Le sigle chiedono la sospensione immediata degli accorpamenti e un confronto vero con i territori.

Esemplare, spiegano, il caso di San Gimignano, dove l’Istituto “Folgore” sarà accorpato a Poggibonsi 2, mantenendo coerenza progettuale e continuità didattica, a differenza della proposta del Comune di Siena, che prevede lo smembramento dell’Istituto Comprensivo San Bernardino:
la scuola dell’infanzia passerebbe al Tozzi, la primaria al Cecco Angiolieri, e la secondaria allo Jacopo della Quercia.

Una scelta, sottolineano i sindacati, “guidata solo da criteri numerici, che compromette la coesione e l’identità del sistema scolastico cittadino”.