Adieu, 2020! Mi viene da pronunciarlo così, alla francese, quasi con sarcasmo, come quando si saluta qualcuno che per troppo tempo ci è stato tra i piedi, qualcuno che non sopportiamo più, qualcuno che ci ha messo paura, ci ha trasmesso ansia, ci ha tolto l’essenza del vivere quotidiano lasciandoci cadere in una sorta di bolgia che è l’antitesi delle parole di Dante (di Ulisse) nel XXVI Canto dell’Inferno: “fatti non foste a viver come bruti/ma per seguir virtute e canoscenza”
Ecco, in tanti si saranno rivoltati nelle tombe per quanto la brutalità ha fatto parte di questo 2020, fin da quando, all’arrivo della pandemia, ci siamo affacciati alle finestre o dai balconi a cantare tutti insieme mostrando cartelloni con arcobaleni. “Andrà tutto bene”, “Ne usciremo migliori”.
Macché migliori: siamo arrivati alla fine del 2020 con la bava alla bocca, gli uni contro gli altri, sputando odio e rabbia e frustrazione alla prima occasione, soprattutto sui social. E di questo siamo testimoni, perché un quotidiano online come Siena News conta centinaia di commenti al giorno sotto ai propri articoli e servizi.
Eppure, in mezzo a tanta brutalità, voglio ricordare con grande soddisfazione e orgoglio e senza paura di essere retorica, la capacità di essere virtuosi senza ricercare visibilità, di essere presenti ad aiutare senza farsi pubblicità, dei tantissimi che ogni giorno in questo anno terribile hanno pensato prima agli altri che a se stessi.
Il senso di questo 2020 si racchiude qui, ne sono certa.
Chi sarà stato in grado si sviluppare empatia, nel 2021 navigherà verso acque migliori con coraggio e determinazione perché avrà fatto tesoro del vissuto di questi mesi. Dal volontariato alle Contrade ai singoli, da destra a sinistra e viceversa, tra avversarie e alleate, tra vicini di casa o lontani geograficamente i senesi di tutta la provincia hanno mostrato la grandezza del nostro territorio. Ognuno a modo suo, ognuno offrendo i propri spazi, il proprio tempo, che è la nostra più grande ricchezza. Comprando cene da asporto nei vari ristoranti o acquistando nei negozi delle nostre strade, portando aiuto alle associazioni di volontariato o pensando anche a medicine, giocattoli e conforto per grandi e piccini.
Di tutto il lavoro silenzioso di questo 2020, a sostegno del territorio, io vado fiera. Non sono mancate le spettacolarizzazioni da parte di quanti hanno voluto mettersi in mostra e non compiere gesti sinceri e non sono mancati i soliti ‘furbi’ ma d’altronde, ogni famiglia deve sopportare qualcuno di ‘particolare’, no?
Mi piace ricordare la consegna delle mascherine casa per casa, i cesti calate dalle finestre, i gruppi piccoli delle Contrade che hanno comprato quaderni e colori per i coetanei che ne hanno bisogno, la passione che si è percepita nonostante l’assenza dei Palii. Ricordo il dolore percepito per ogni persona scomparsa e per le famiglie che hanno vissuto lutti. Mi piace pensare a tutto il buono che il nostro tessuto sociale sa esprimere e mi piace ricordare anche le tante attività messe in piedi, sul piano virtuale ma alla fine molto concrete, dalle diverse realtà del territorio: cultura, arte, scienza, economia, tutto il nostro mondo si è mosso sul web con prodotti davvero ben fatti, frutto delle capacità che questo territorio sa esprimere. Anche noi, attraverso le dirette che poi abbiamo deciso di proseguire perché abbiamo avuto sempre riscontri positivi, abbiamo decisamente stravolto il nostro modo di lavorare e abbiamo impostato, con grandi difficoltà che nemmeno potete immaginare, un giornale capace di rispondere al momento storico che stiamo vivendo. Speriamo di esserci riusciti.
Questa sera niente luci, niente paillettes, niente champagne: un capodanno a tinte rosse, arancio e gialle che si protrarrà ancora a lungo perché questo tempo non è finito e richiede ancora tanta forza di volontà. Siena e la sua provincia, il territorio più bello del mondo, non possono però fallire nell’impostazione di un futuro migliore e non solo a parole. Serve un cambiamento strutturale serio, ce lo raccontano le campagne elettorali da tempo per poi non aver ancora scritto una nuova pagina. Serve di cambiare mentalità, ce lo diciamo da quel 2013 che ha segnato l’inizio della fine per l’inestimabile ricchezza di Siena, prosciugata dalla politica di sinistra e di destra, da quei giochi di potere romani (e non solo) che hanno portato al fallimento di un sistema virtuoso e perfetto. Ma non si può guardare sempre al passato, se non per trarne insegnamenti. Dopo sette anni, dobbiamo farci trovare pronti alla nuova sfida, perché alla fine quella fusione paventata già nel 2013 è arrivata e compito della politica sarà quello di far rimanere la sede centrale della Banca a Siena. Così come, anche qui tiriamo in ballo la politica, a Siena dovrà rimanere la sede di Toscana Life Sciences, fiore all’occhiello a livello nazionale per la ricerca e le biotecnologie. Come fare? Intanto la Regione potrebbe acquisire l’immobile e poi affittarlo a Siena. Non si può pensare al 2021 senza pensare ai numeri che si prospettano se la politica fallisce: dalla Banca agli oltre 400 dipendenti Tls fino agli oltre 100 lavoratori di Opera Laboratori, realtà che gestisce a livello nazionale l’arte e la cultura facendoli funzionare come una macchina perfetta e che sull’intero territorio dà lavoro a oltre cento famiglie senesi.
Guardiamo con ottimismo al 2021, salutiamolo senza troppa diffidenza perché potrebbe regalarci qualcosa di inaspettato, se sapremo essere lungimiranti e onesti.
Intanto auguri, a tutti voi! Io abbraccio forte tutta la squadra di Siena News – Marco, Gennaro, Paolo, Niccolò, Emanuele, Luigi – e gli altri che con le loro rubriche ci e vi tengono compagnia ogni settimana: Roberto, Francesco, Maria Luisa, Nicolò, Giada, Stefania, Maura, Duccio. A loro va il mio grazie di cuore e a voi, che ci seguite ogni giorno, il mio augurio per un bel 2021!
Katiuscia Vaselli
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