Nella lista rientreranno ventidue comuni senesi sul totale dei novantadue toscani, oltre il 60% di tutta la provincia.
Sono le municipalità che l’Istat valuta ad alta intensità turistica e che, sulla base del nuovo testo regionale che regola il settore, potranno porre alcune limitazioni al fenomeno degli affitti brevi.
Questi territori risultano infatti al quinto livello – il più alto – di un indicatore di sintesi contenuto in un’analisi condotta dall’Istituto nazionale di statistica.
Per arrivare a questo dato, strumento su cui si basa la normativa toscana, l’Istat ha preso in esame vari aspetti, come l’intensità e le caratteristiche dell’offerta e della domanda turistica ed il numero di attività che sono legate a questo ambito.
Oltre al Capoluogo, o ad altri siti Unesco come San Gimignano e Pienza ci sono anche Asciano, Casole d’Elsa, Castellina in Chianti, Castelnuovo Berardenga, Castiglione d’Orcia, Chianciano Terme. Quindi Chiusdino, Gaiole in Chianti, Montepulciano, Monticiano, Murlo, Radda in Chianti, Radicondoli, Rapolano Terme. Ed ancora sono compresi pure San Casciano dei Bagni, San Quirico d’Orcia, Sarteano, Trequanda e Montalcino.
I primi cittadini potranno introdurre regolamenti per limitare le locazioni in specifiche aree, stabilendo: divieti o limiti di giorni annuali consentiti per le locazioni; rapporti tra superficie dell’immobile e il numero di ospiti da rispettare; standard di qualità sugli spazi, igiene e servizi come la connettività.
Novità importante dunque anche se al livello della politica locale non se ne sta discutendo molto. Almeno per quanto riguarda il Comune di Siena.
Alcuni spunti però arrivano dall’ex-sindaco Pierluigi Piccini. La legge, ha osservato nel suo blog, “introduce importanti elementi di salvaguardia per i centri storici” ma che “non è sufficiente da sola: altre questioni, come la regolamentazione della rendita fondiaria e una revisione delle norme sul commercio, necessitano di un’attenzione urgente”.
“La proposta avanzata a suo tempo da Per Siena, quella di uno Statuto per il centro storico, potrebbe prendere forma. Un testo unico che armonizzi le diverse normative sarebbe un passo fondamentale per proteggere e valorizzare il cuore della città – ha proseguito- . Resta da vedere se l’attuale amministrazione di Siena saprà cogliere queste necessità, affrontando problemi concreti come il caro vita, o se continuerà a lasciar correre le cose “per i loro fossi”.
MC