Poco fa, da Bettolle, sono partiti i trattori che arriveranno in giornata a Roma. Il corteo, che prenderà la Cassia, è costituito “da sessanta mezzi, ma altri si aggregheranno durante il tragitto”.
A farlo sapere è Andrea Papa, membro di Riscatto Agricolo. La carovana odierna infatti rappresenta l’apice della protesta organizzata dallo stesso movimento e partita lo scorso martedì 30 gennaio. Fino al week-end gli agricoltori che stavano manifestando si erano limitati a bloccare l’uscita dell’A1 al casello Valdichiana. Da stamani invece il cambio di passo.
Le varie mobilitazioni che si sono tenute e che si stanno tenendo in tutta Italia convergeranno dunque verso la capitale e torneranno a chiedere un incontro con le istituzioni italiane, in particolare con il Governo e con il ministro Lollobrigida.
Le richieste degli agricoltori furono diffuse qualche giorno fa in un comunicato. Tra queste c’era quella di un giusto valore da dare ai prodotti agricoli (“i ricavi sono abbondantemente sotto ai costi di produzione da decenni”, recitava la nota).
Ed ancora il movimento voleva l’ “abrogazione di tutte le norme nazionali ed europee che obbligano, e ingiustamente comparano, l’agricoltura ad altri settori non produttori di cibo e derrate alimentari”, fu spiegato .
L’input dato al Governo era di sostenere “la produzione agricola come unica fonte di produzione di cibo e di vita, abolendo ogni forma di speculazione chimico – industriale delle multinazionali farmaceutiche, che dietro una finta e indegna sostenibilità, vogliono distruggere l’agricoltura mettendo mano sulle nostre terre”. Ed infine viene richiesta una riduzione delle tasse e dell’IVA sui beni del settore.
Gli obiettivi di Riscatto Agricolo furono riassunti in un vademecum di dieci punti. Tra questi c’era l’appello ad una revisione del Green new deal, lo stop alle importazioni da Paesi che non hanno gli stessi regolamenti Ue, l’abolizione dei vincoli per gli accessi ai terreni, il contenimento della fauna selvatica.
Marco Crimi