
Migliorare la qualità della vita delle persone, questo l’obiettivo di Luca Valerio Messa ed Enrico Matteo Messa, due fratelli senesi – entrambi ingegneri biomedici – che hanno brevettato il dispositivo Angel’s Wings, conosciuto e utilizzato in tutto il mondo per contrastare il morbo di Parkinson. Ma di cosa si tratta?
“È un’apparecchiatura meccanica per l’allenamento e la riabilitazione, capace di generare un effetto molto particolare, unico e non replicabile da nessun altro tipo di attrezzatura o metodo di allenamento. Inizialmente ha avuto successo in ambito sportivo internazionale, anche ad alto livello, per atleti di grande qualificazione. Successivamente, lo stesso metodo è stato applicato a persone affette da malattia di Parkinson e disturbi del movimento — in particolare proprio il Parkinson. È stata condotta una rigorosa validazione durata cinque anni, che ha prodotto risultati eccellenti”.
Per quanto riguarda la sperimentazione sul Parkinson, parliamo di un’innovazione a livello mondiale…
“C’è stata una pubblicazione scientifica in particolare che ha dato il via a un nuovo filone di ricerca, molto ben accolta dalla comunità scientifica. Questo ha portato alla diffusione del nostro metodo, inizialmente a livello nazionale — noi lavoriamo principalmente da Pisa, ma siamo attivi un po’ in tutta Italia”.
Questo strumento arriva ora per la prima volta a Siena, reso fruibile da un pubblico più ampio grazie alla collaborazione con un’associazione di volontariato per percorsi riabilitativi altamente specialistici. Ma il mercato sembra molto ampio…
“E’ l’unicità del dispositivo: i risultati scientifici ci hanno spinti a fondare un’impresa qui in Toscana. A differenza di tanti che vanno all’estero, abbiamo deciso di rimanere e credere nel potenziale della nostra terra, anche nel campo dell’innovazione tecnologica. Inoltre, sul mercato non esistono dispositivi progettati in modo specifico sulla biomeccanica del Parkinson. Quindi sì, dal punto di vista scientifico e di mercato, si tratta di un’innovazione globale. Siamo aperti a ogni collaborazione che possa contribuire alla diffusione di questo strumento per il bene dell’umanità — e, in modo particolare, per il bene delle persone affette da Parkinson”.
Voi fate ricerca e impresa a Pisa e operate con le migliori strutture nazionali. Quando si è alzata l’attenzione da Siena?
“Durante la pandemia, quando eravamo tutti chiusi in casa, molte persone — soprattutto a Siena, dove era stata fatta la validazione clinica — hanno iniziato a richiedere l’apparecchio anche per uso domestico. Nel 2024 c’è stata una donazione molto importante all’ospedale di Campostaggia da parte dell’associazione Arnolfo di Cambio. Questo evento ha dato l’avvio alla possibilità che anche la Pubblica Assistenza si dotasse del nostro strumento, destinato in particolare a persone con malattia di Parkinson, per un percorso riabilitativo altamente specialistico. Due di questi dispositivi sono stati dunque donati alla Pubblica Assistenza di Siena e allo studio fisioterapico presente alla Pubblica Assistenza di Poggibonsi dall’Associazione Senese Parkinson ODV I fisioterapisti avranno una formazione adeguata da parte nostra”.
Katiuscia Vaselli