Il sindaco di Montepulciano sui benefici dell’unione con Torrita di Siena e sui piani per l’immediato e per il prossimo futuro
Dopo aver parlato con Giacomo Grazi, sindaco di Torrita di Siena, del progetto di fusione con Montepulciano, abbiamo interpellato proprio il primo cittadino della città del Vino Nobile, Andrea Rossi, che si è pronunciato sull’importanza dell’unione. Un’opportunità per l’intera comunità che porterebbe, a detta del sindaco, indubbi vantaggi per rilanciare ulteriormente i rispettivi territori e tutto ciò che ne consegue. Oltre a quello di fusione, che è un progetto a lungo termine, Rossi ci ha illustrato le opere appena portate a termine e le iniziative in programma per i prossimi mesi.
Cosa significa per Montepulciano fondersi con Torrita?
“Come abbiamo detto in varie occasioni, è un’idea progettuale che guarda al futuro delle due comunità e che costituisce un’opportunità per entrambi. Essendo un amministratore credo che, pensando non solo al mandato attuale ma anche ai prossimi sindaci e alla collettività, dobbiamo dare a quest’ultima la possibilità di scegliere e valutare se credere o meno nel nostro progetto. Ritengo che Torrita e Montepulciano possano completarsi o, comunque, migliorarsi a vicenda. Da una parte, infatti, i know how di Montepulciano in ambito turistico possono portare giovamento al territorio di Torrita e, dall’altra, le esperienze vincenti della piccola e media impresa industriale torritese che, sostanzialmente, è la piccola e media impresa della Valdichiana, possono andare a frutto delle imprese artigianali del nostro territorio, anche di Montepulciano. Inoltre, i brand Montepulciano, Torrita e Montefollonico riuniti possono favorire una migliore internazionalizzazione delle aziende dei nostri comuni, siano esse manifatturiere, turistiche, enogastronomia o vinicole”.
Cosa risponde a chi parla di possibili disservizi portati dalla fusione?
“Alla base del nostro progetto c’è il mantenimento di tutti i servizi che, anzi, vorremmo aumentare, continuando ad erogarli laddove vengono prestati oggi, sia Montepulciano che a Torrita. Il tutto ottimizzando i costi e facendo così risparmiare i cittadini. Nessuno ha mai pensato di diminuire il front office dell’erogazione dei servizi. Qualcuno ha messo in discussione la governance politica o ha parlato di riduzione della democrazia o di perdita di identità; io rispondo, come ho detto più volte, che nessuna delle due identità è in discussione, che non finisce la storia di due comuni, iniziando, piuttosto, quella di un nuovo ente, “Montepulciano-Torrita di Siena”, a rappresentanza di entrambe le comunità. In entrambi i territori quindi, a tutela della rappresentanza politica, possiamo pensare ad un’idea di municipalità attraverso la quale far passare alcuni atti strategici dell’amministrazione, che saranno poi oggetto del consiglio comunale. Per cui ci sarà una municipalità composta dai cittadini di Torrita ed una da quelli di Montepulciano. Non c’è perciò la volontà di espropriare la comunità della possibilità di decidere né di allontanare i servizi dal cittadino. Alla luce di questo, credo che, avendo assistito nel tempo ad aggregazioni di ogni tipo, anche noi e tutta la Valdichiana dobbiamo pensare ad un’idea di aggregazione tra istituzioni; soprattutto perché probabilmente, nel prossimo futuro, i comuni con una popolazione al di sotto dei 15.000 abitanti si troveranno a scegliere se cedere alcuni servizi all’Unione dei Comuni oppure andare verso la fusione per superare il limite delle 15.000 unità e rimanere così nell’autonomia gestionale di molti servizi. Le due amministrazioni vogliono sottoporre un progetto alla comunità, condividerlo con questa per i prossimi 2 anni, cercando di illustrarlo nel miglior modo possibile, anche grazie alla testimonianza dei sindaci che hanno già avuto questa esperienza. Vogliamo che la comunità sia preparata e non abbia preconcetti, pensando anche al futuro delle prossime generazioni. Il compito di chi amministra è di proporre idee progettuali ai propri cittadini, di informarli al riguardo e di prendere atto delle loro decisioni finali. Dal nostro punto di vista, la fusione arrecherebbe numerosi vantaggi all’intera comunità”.
Quali sono gli eventi in programma per i prossimi mesi?
“Sabato prossimo partiremo con l’apertura degli eventi di Natale, i mercatini natalizi, il castello di Babbo Natale. Iniziative pensate per le famiglie e per i più piccoli, arrivate alla terza edizione. Lo scorso anno abbiamo raggiunto le 100.000 presenze, con grande soddisfazione della città, degli organizzatori e dei commercianti che hanno partecipato al mercatino in piazza. Al momento abbiamo già un buon numero di richieste e prenotazioni, quindi le aspettative sono buone. Mentre in primavera metteremo in piedi, in sinergia con Pienza e San Quirico e grazie alla Fondazione Musei Senesi, una mostra sulla pittura senese del ‘500. È una bella iniziativa che mira a creare e rafforzare una rete tra istituzioni, nonché ad invogliare i turisti a trascorrere più tempo possibile nei nostri territori per visitarli al meglio. Il nostro obiettivo è quello di arrivare ad una media di 4 pernottamenti. Nel corso del 2017, come succede ormai da 41 anni, ci sarà inoltre la 42esima edizione del Cantiere Internazionale d’Arte, un altro dei veicoli con cui Montepulciano ha rafforzato nel tempo il proprio brand e la sua visibilità”.
E sul fronte “lavori pubblici”, a che punto siete?
“Uno è stato concluso poche settimane fa e riguarda la Fortezza di Montepulciano, sulla quale il Comune, il Consorzio del Vino Nobile, l’Università della Georgia e la Regione Toscana hanno investito circa 2 milioni e mezzo di euro. Partendo da un’idea progettuale siamo riusciti, in sette anni, a ridare una funzione pubblica a quell’edificio, tra i più importanti della città. Un luogo fondamentale, oggi diventato un polo di riferimento, oltre che per le mostre e per gli eventi culturali, per la stessa Università della Georgia, la Kennesaw State University che ha istituto a Montepulciano un campus dove forma i suoi studenti più meritevoli. Un ateneo molto importante, il terzo della Georgia, che conta circa 50.000 iscritti. La Fortezza rappresenta una della opere che caratterizzano maggiormente l’operato di questa amministrazione. Allo stesso tempo, ci sono in corso altri cantieri; stiamo infatti lavorando sul percorso pedonale che va dalla zona delle Grazie, dove c’è l’accesso alla città, fino a San Biagio attraverso la realizzazione non solo di un marciapiede, ma anche di una passerella vicino alla zona delle Fontacce. Da est ad ovest sarà quindi possibile attraversare tutta la città a piedi; questa era una delle richieste dei nostri cittadini, noi siamo riusciti a progettarla ed a darle attuazione. Abbiamo concluso, inoltre, a settembre una scuola elementare e materna a Sant’Albino, per interventi pari a oltre 2 milioni di euro. Puntiamo poi a terminare entro il 2017 due opere importanti: il recupero del centro polifunzionale di Acquaviva che dovrebbe diventare il nuovo centro di aggregazione della fazione con la casa dell’associazionismo; poi vorremmo realizzare il recupero di tutta l’area intorno alla stazione ferroviaria. C’è un piazzale non più utilizzato che siamo riusciti a prendere in comodato gratuito e dove vorremmo realizzare un parcheggio, riorganizzare la viabilità di Montepulciano Stazione e creare un percorso pedonale e ciclabile che si ricollegherà attraverso via Marsala al lago di Montepulciano e quindi alla pista ciclabile ad Arezzo sul canale maestro della Chiana. Le due opere hanno una base di gara che ammonta a circa 1.200.000 euro”.
Giulia Montemaggi