Il rischio dell’antibiotico resistenza “è che si possa ritornare alla situazione tragica che c’era prima del 1930 quando le infezioni batteriche uccidevano le persone. Siamo sulla soglia di un problema grave. Si prevede che nel 2050, se non troviamo dei rimedi nel frattempo, i batteri resistenti agli antibiotici potrebbero causare più morti di quanti ne causano i tumori oggi”: è l’allarme lanciato in un’intervista al Tgcom24 dal direttore scientifico Rino Rappuoli, direttore scientifico del Biotecnopolo.
“Gli antibiotici sono una delle più grandi invenzioni della medicina. Purtroppo, oggi, a causa dell’abuso che ne abbiamo fatto per circa un secolo, cominciano a diventare un’arma spuntata e non sono più potenti com’erano una volta. Molti batteri sono diventati resistenti. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stabilito una settimana dedicata al tema, dal 18 al 24 novembre”. Nella settimana mondiale per l’uso consapevole degli antimicrobici, la Fondazione Biotecnopolo tra l’altro rilancia il proprio impegno contro l’antibiotico-resistenza, una delle emergenze sanitarie più gravi indicate anche dal Ministro della Salute Orazio Schillaci durante la presidenza italiana del G7.
La Fondazione ha avviato diverse direttrici di ricerca guidate da Rino Rappuoli, che con nuove tecnologie e terapie di ultima generazione punta a contrastare i batteri resistenti, una minaccia che cresce silenziosamente e colpisce una popolazione sempre più anziana e fragile. Il Biotecnopolo, Centro nazionale anti-pandemico, è all’avanguardia negli studi sugli anticorpi monoclonali, che mostrano risultati promettenti e aprono la strada a cure più mirate. Il direttore generale Gianluca Polifrone sottolinea l’importanza di rafforzare le sinergie tra centri di ricerca per monitorare l’evoluzione del fenomeno e sostenere gli studi nazionali e internazionali. Per Rappuoli la risposta deve arrivare da terapie innovative e da un lavoro condiviso, con il Biotecnopolo come luogo di incontro delle competenze scientifiche.