È stata sistemata questa mattina la prima pietra del nuovo polo scolastico che nascerà ad Asciano. Un progetto complessivo da 8 milioni di euro che vedrà la nascita di scuola materna, scuola elementare e anche la ristrutturazione delle scuole medie. Il tutto in quella che diventerà una zona “educativo-sportiva” del territorio ascianese: qui infatti nascerà un complesso scolastico che vedrà i bambini del territorio impegnati fino ai 14 anni di età e qui ci sono anche gli impianti sportivi: lo stadio di calcio, il palazzetto dello sport, il campo di calcetto, i campi da tennis.
C’era anche il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani alla cerimonia della posa della prima pietra, questa mattina. Insieme a lui il presidente della Provincia di Siena, David Bussagli, e anche il primo cittadino di Rapolano Terme, Alessandro Starnini. A fare da padrone di casa, ovviamente, il sindaco di Asciano Fabrizio Nucci. Il polo scolastico nascerà grazie a fondi Pnrr e a fondi regionali, ai quali sono stati aggiunti anche fondi comunali.
Entusiasta il sindaco di Asciano, Fabrizio Nucci: “Ci davano dei visionari quando abbiamo pensato a questo nuovo edificio. E invece abbiamo dato vita a un bel progetto, abbiamo trovato i finanziamenti e oggi stiamo vivendo un momento veramente importante per la nostra comunità, vale a dire la posa della prima pietra del nuovo polo scolastico. Sono veramente contento e orgoglioso di quel che abbiamo fatto. Ci abbiamo creduto e oggi siamo qui. Qui ci saranno la vita educativa e quella sportiva dei nostri ragazzi”.
Belle parole sono arrivate dal governatore della Regione Toscana, Eugenio Giani: “Un polo scolastico – ha dichiarato il governatore – rappresenta una certezza per una comunità. La scuola e la sanità sono gli aspetti e i valori più importanti ai quali dedicare i finanziamenti e gli interventi pubblici. Sono contento perché il Comune di Asciano per dare vita a questo progetto ha messo insieme più finanziamenti. Avere un sistema di pubblica istruzione adeguato è anche un antidoto contro lo spopolamento pure di quelle realtà che sono meno vicine alle città”.