“Lavorare sulle criticità” ha prodotto i suoi risultati. Sono state le parole chiave del mandato di Enrico Desideri: “I dati ci danno tra i migliori d’Italia ma non mancano le criticità, su quelle stiamo lavorando e lavoreremo”. Tra le criticità figurano i tempi d’attesa ma, per dimostrare che una Asl funzioni più o meno bene, devono essere tenuti in considerazione anche gli indicatori di salute. Proprio su questi due aspetti si è concentrata la conferenza stampa che si è tenuta questa mattina a Siena, facendo il punto sui buoni risultati raggiunti su entrambi i fronti e i prossimi impegni per migliorare. Il lavoro continua ed ecco progetti e investimenti per abbattere ulteriormente le liste di attesa nel corso del 2019. I dettagli sono stati presentati dal direttore generale della Asl Toscana sud est Enrico Desideri, dall’assessore regionale Stefania Saccardi e dal presidente della Conferenza Aziendale dei Sindaci Giacomo Termine, alla presenza del direttore sanitario Simona Dei, del direttore amministrativo Francesco Ghelardi, del direttore della Rete Ospedaliera Daniela Matarrese e del direttore di staff della Direzione sanitaria Roberto Turillazzi.
L’obiettivo della Asl Toscana sud est è aumentare i volumi dell’attività specialistica e diagnostica strumentale. L’investimento riguarderà in particolar modo la radiologia diagnostica pesante, gli ecocolordoppler cardiaci e vascolari, l’ecografia internistica l’endoscopia digestiva, le visite oltre all’incremento delle sedute di chirurgia in tutto il territorio aziendale.
“La tempestività delle visite e degli esami strumentali necessari è un obiettivo che qualunque manager della sanità si deve porre, anche per garantire equità di accesso in relazione ai bisogni – ha spiegato Enrico Desideri, direttore generale – Per fare questo, la nostra Asl ha scelto di raccordare in modo forte il sistema delle Cure Primarie, cioè della medicina generale, con gli specialisti di riferimento. Inoltre abbiamo da tempo prodotto dei percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali per arginare progressivamente anche l’inappropriatezza, che è ovunque un problema rilevante. Questo approccio ha già ridotto i tempi di attesa, ma non è ancora sufficiente a risolvere il problema. Ed è per questo che la Asl Toscana sud est, per il 2019 e come previsto dalla Regione Toscana, investirà 2,3 milioni di euro per aumentare il numero di visite. E concludo dicendo che ad oggi, le attese non sono mai state segnalate in ambito oncologico”.
Ecco alcuni numeri: le prestazioni ambulatoriali erogate nel 2018 tra Arezzo, Siena e Grosseto sono state 3.800.000. Durante lo scorso anno, la diagnostica strumentale (Rm, ecografie, ecc) è aumentata del 3%, così come il numero di visite effettuate (cardiologica, ginecologica, oculistica, neurologica, dermatologica, ortopedica e otorino). I tempi di attesa per prima disponibilità sono stati rispettati nel 70% dei casi. E’ importante il ruolo dell’Help Desk, cioè la struttura che risolve i casi segnalati dai Cup per prenotazioni non adeguate ai tempi. Solo nel 2018, l’Help Desk aziendale ha risolto 100 mila casi nell’intera Sud Est. Nel 2019 l’attività dell’Help Desk verrà incrementata, così come sarà implementato il progetto del “Dove si prescrive si prenota”, cioè la possibilità di prenotare la visita direttamente dal proprio medico di famiglia o dallo specialista. Visti i risultati, è doveroso un focus sul Percorso Oncologico e l’Aiuto Point, in quanto è salita al 90% la percentuale di visite ed esami prenotata direttamente nell’ambulatorio del prescrittore, evitando disagi e lungaggini ai pazienti.
Per quanto riguarda invece l’abbattimento delle liste di attesa in ambito chirurgico, il progetto prevede un investimento di 1,5 milioni di euro. Sono state prese in considerazione le tipologie di interventi che hanno un maggior numero di utenti in lista di attesa. Le linee di intervento riguardano Chirurgia Generale, Urologia, Oculistica e Ortopedia, per le quali è stato calcolato il fabbisogno di sedute operatorie aggiuntive, utili a ad abbattere i tempi di attesa fino ad un massimo di tre mesi. Per gli interventi saranno utilizzati tutti gli ospedali della rete, in modo da decongestionare le strutture più grandi.
In occasione della conferenza stampa, sono stati presentati anche i dati sugli indicatori di salute nell’Area Vasta a partire dal 2015. Il territorio della Asl Toscana sud est dal 2015 al 2017 ha registrato degli importanti miglioramenti (fonte, Prose ARS) in relazione a: riduzione rischio di morte per infarto miocardico a 30 giorni (-15%); riduzione riammissione a 30 giorni di un ricovero per infarto miocardico (-7%); rischio di morte a 30 giorni per ICTUS (-27%); riduzione rischio di morte per scompenso cardiaco a 30 giorni (-11%); riduzione riammissione a 30 giorni per scompenso cardiaco (-6%); riduzione tasso di ospedalizzazione per BPCO (-6%, questo significa che si cura di più nel Territorio, a tutto vantaggio del paziente). Sono tutti parametri che hanno valore inferiore rispetto alla media regionale (l’ospedalizzazione per BPCO è inferiore del 25%, i decessi a 30 giorni per IMA ICTUS e scompenso sono inferiori rispettivamente del 7%,18% e 3%). Ottimo, in particolare, il dato sulle amputazioni del piede diabetico: rispetto al dato regionale, nella Asl Toscana sud est è inferiore del 54%. Tra le criticità su cui è necessario lavorare ancora più intensamente, ci sono i numeri dei parti cesarei e il rischio di complicanze a 30 giorni per intervento laparoscopico di colecistectomia.
“Sono veramente soddisfatto di quello che è stato messo in piedi dalla Regione e dalla nostra Asl per abbattere le liste di attesa – ha commentato Giacomo Termine – Sono cifre importanti per far fronte alle esigenze dei territori. Esigenza, questa, che avevamo fatto presente ormai da tempo. Come rappresentanti dei cittadini, continueremo a monitorare”.
L’assessore Saccardi ha concluso sottolineando: “Si tratta di un incremento dell’offerta programmato in seguito ad una delibera regionale. Abbiamo fino ad oggi aumentato il volume delle prestazioni solo con i professionisti interni. Da gennaio a giugno 2019 saranno erogate quasi 20.000 prestazioni in più. Noi monitoriamo l’andamento settimana per settimana e, se ce ne fosse la necessità, andremo a cercare l’offerta dove c’è”.