“Il direttore è nominato dal consiglio d’amministrazione e cessa dalla carica per revoca, dimissioni, nonché in occasione del rinnovo del presidente e/o del cda stesso”. Dal consiglio comunale è arrivata il via libera alla discussa modifica all’articolo 12 dello statuto dell’Asp Città di Siena . La delibera arriva dopo alcune settimane di polemiche nate in seguito alle dimissioni dell’ex-presidente Monica Crociani. Tra i punti più discussioni c’è il già numero due che al comma a prevede che la nomina del Direttore può riguardare “personale dipendente con qualifica di funzionario, laura magistrale ed anzianità di servizio di almeno tre anni in posizione apicale dei servizi amministrativi, tecnico, sociale, finanziario”. Al punto tre invece si legge il direttore “risponde direttamente al presidente ” sul suo operato e sul raggiungimento degli obiettivi fissati dal Cda.
“Il Comune intende fare chiarezza sulla partecipata, la proposta di delibera riguarda le modalità di nomina il ruolo e le funzioni della struttura – spiega l’assessore alla sanità Francesca Appolloni-. L’articolo 12 propone di legare la nomina del direttore al mandato e al presidente, nell’ambito della governance dell’azienda e delle direttive dell’amministrazione. La figura assume un ruolo strumentale e non direzionale nell’ambito delle scelte del cda”,
Così ” si ribadisce la natura di ente strumentale dell’azienda pubblica, l’iniziativa del Comune si muove in questa direzione – chiarisce Appolloni-. Interveniamo nel ruolo che compete al Municipio nel definire il quadro organizzativo dell’Asp”. Dalle opposizione si alza un grido di protesta, “sembra che ci sia la voglia di escludere l’attuale direttore dal ricoprire nuovamente l’incarico – dice Vanni Griccioli, Per Siena-. La scelta del direttore è limitata ai dipendenti avendo qualifica non dirigenziale, escludendo il resto dei lavoratori in modo immotivato. Si segnala un’evidente antinomia tra la nomina e la cessazione dell’incarico del direttore. L’aggiornamento dello statuto ci appare anomalo, vista anche la buona gestione che ha portato all’assegnazione al Mangia d’Oro”.
Per Alessandro Masi, consigliere del Pd, ” la modifica non è prevista dalla legge regionale( 43/2004 ndr.). Sotto il profilo della procedura abbiamo consegnato le nostre considerazioni. C’è un tema che attiene al merito e alla ragionevolezza di quello che si cambia, stiamo assistendo a dei cambiamenti dopo aver assistito alle dimissioni del cda dell’Asp. E’irragionevole che ancora non si sia nominato un nuovo consiglio, sopratutto perché siamo in un periodo post-covi e perché c’è un dibattito nazionale dove si sta disquisendo la funzione delle Rsa”. E ancora ” quali sono le divergenze con chì è dimesso, visto che questo che era espressione della maggioranza in consiglio – prosegue-. Da cittadini non possiamo non preoccuparci, facciamo attenzione e chiarezza. Il Campansi, il Tommaso endola e il Boutini Bourke sono una splendida pagina della città. Il Partito Democratico vota in modo decisamente contrario”.
Mentre per Claudio Cerretani di In Campo, “bisogna riflettere sula necessità e l’opportunità di proporre un simile atto”, Cerretani si chiede ” cosa possa essere successo ad una struttura che si è resa così efficiente in questo periodo di covid-19. Lascia dubbi di legittimità il fatto che la scelta del direttore sia limitata solo a figure dei funzionari escludendo arbitrariamente gli altri dipendenti”. L’Asp ha avuto un comportamento virtuoso in una fase in cui le Rsa sono state aggredite dal virus, ” grazie ai comportamenti di chi lavora nelle strutture”, così Bruno Valentini che poi attacca direttamente la giunta ” avete lasciato solo la presidente. La vostra governance è andata in crisi perché non avete dato risposte e siete stai zitti sulle dimissioni. L’unica risposta è una modifica allo statuto che sa di lottizzazione e avete chiamato a discutere il consiglio sulla sostiutizione di chi ha gestito l’Asp in modo eccellente nell’emergenza. E’una scelta incomprensibile, di mero potere, che vi indebolisce“.
A rispondere alle accuse della minoranza Eleonora Raito della Lega ” l’approvazione delle modifica rafforza il legame di Comune e Asp e farà si che le misure messe in campo da Asp saranno coerenti con le scelte del Municipio. La scelta va nella direzione giusta, la scelta che prendiamo oggi darà un ruolo sempre più centrale ai lavoratori della partecipata”. Anche per Mauro Marzucchi le modifiche sono corrette perchè “l’azienda è strumentale al Comune: lo dimostra il fatto ch gestisca le mense e le farmacie. Si restituisce una parte dei potere al cda, questa è una cosa necessaria”.
Non ha partecipato al voto Pietro Staderini, di Sena Civitas, per lui la delibera”non convince. Questo atto dovrebbe richiedere maggiore trasparenza e attenzione. Le attività di Asp richiedono serie competenze ed attenzione, il direttore è una figura tecnica che deve essere esperta in linee guida ed in management”.
Marco Crimi