Cinque misure interdittive, con il divieto di svolgere l’attività di imprenditore per 12 mesi, e sequestri fino a 2,8 milioni di euro in ordine all’ipotesi di bancarotta fraudolenta e di malversazione. Tra i reati ipotizzati anche l’associazione per delinquere, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, riciclaggio ed autoriciclaggio. Questo è quanto eseguito dalla guardia di finanzia di Siena che ha in corso indagini nei confronti di nove persone “dedite ad una costante attività di depauperamento di sei società” attive nel settore terziario, “dalle quali le somme per pagare le imposte sono state distratte per l’acquisto di beni di lusso ed immobili, ricariche di conti gioco online, nonché centinaia di prelevamenti di contante ed emissioni di assegni senza alcun collegamento con l’attività d’impresa svolta”.
Le indagini, spiegano le fiamme gialle, sono svolte per i reati di associazione per delinquere, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, riciclaggio ed autoriciclaggio, malversazione di denaro pubblico nonché bancarotta fraudolenta. In particolare, attraverso l’utilizzo delle banche dati e la ricostruzione dei flussi finanziari, gli accertamenti della guardia di finanza hanno fatto emergere “il reiterato avvicendamento nella carica di amministratore delle società da parte di cinque indagati principali, i quali hanno utilizzato per oltre 10 anni le aziende in successione temporale, rendendole inattive appena ricevute le cartelle esattoriali emesse per l’ingente debito erariale e costituendone delle nuove su cui dirottare i fondi drenati dalle precedenti. Inoltre, una parte delle somme distratte è costituita da un finanziamento di 25mila euro con garanzia pubblica, erogato in base alla normativa emergenziale e la cui destinazione era vincolata al fabbisogno aziendale”. A fronte della sistematicità di questo modus operandi, il pm ha richiesto l’apertura di una procedura di liquidazione giudiziale nei confronti della società e l’adozione di misure cautelari. Il gip ha disposto nei confronti di cinque indagati il divieto per un anno di esercitare gli uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese nonché il sequestro preventivo fino a 2,8 milioni finalizzato alla confisca del profitto dei reati.