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Beko, Boldrini: “Incalzeremo il ministro Urso. Non lasceremo da soli i lavoratori”

Sulla vertenza Beko Europe “staremo addosso al ministro Adolfo Urso. Lo incalzeremo”, così l’onorevole del Pd Laura Boldrini parlando con i lavoratori dello stabilimento senese della multinazionale davanti ai cancelli dello stesso sito.

“Vi voglio dire che non siete soli”, ha aggiunto il parlamentare. Il 10 dicembre, data del nuovo incontro al Mimit tra azienda, ministero e sindacati, “saremo presenti” come partito “con una delegazione per stare lì con voi”. Per Boldrini, quella di Beko, “è una lotta da portare avanti in Parlamento, con tutte le opposizioni insieme”.

Poi il passaggio sul golden power “abbiamo visto a carte scoperte, durante il question time alla Camera, come quello che Urso diceva, con vanto, di fatto non corrisponde alla realtà – afferma-. Nel Dpcm non c’è una clausola della salvaguardia della tutela occupazionale. E se fosse così allora sta vendendo qualcosa che non esiste e sarebbe grave”, ha aggiunto.

“Ma se questo elemento non è stato inserito – ha proseguito – non vuol dire che non c’è più niente da fare”. Prima dell’incontro con i dipendenti dell’azienda l’onorevole si è incontrata con il prefetto di Siena Matilde Pirrera. Caporalato nelle campagne senesi e immigrazione i temi del faccia a faccia. Per una quarantina di richiedenti asilo, ha continuato, “sono state formalizzate le domande” o “sono in attesa di formalizzazione, ma la questura ha tempi molto lunghi. Queste persone però non hanno un alloggio”.

“Abbiamo affermato che c’è la necessità che tutti collaborino a una soluzione. Una città come Siena non può non trovarla – ha detto ancora –  I centri d’accoglienza straordinaria già ci sono, ma evidentemente non bastano. Qui però parliamo di numeri contenuti e non è possibile che non ci sia una collaborazione per una soluzione”.  E prosegue: ” Se poi c’è, come si pensa, qualcuno che lucra su un sistema inviando i richiedenti asilo a Siena non possiamo pensare di colpire le vittime che stanno subendo questo. Dobbiamo invece capire chi è che ci sta lucrando e perseguirlo. Ma non si può certamente abbandonare le persone per strada”.

 

marco crimi

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