Per Siena “non c’è prospettiva”, “si dice che il lavoro ci sarà per quest’anno e poi…”: puntini di una sospensione narrativa che per il Governatore della Regione Eugenio Giani riflettono la sospensione reale vissuta nello stabilimento Beko di viale Toselli.
Il Governatore ripete questo concetto e tira in ballo Adolfo Urso: “Al di là delle cortine fumogene delle dichiarazioni, nei rapporti che la proprietà ha avuto col ministro non c’è prospettiva”, afferma, introducendo così il motivo dell’incontro urgente sulla vertenza, che è in corso ora in Regione e a cui sono stati invitati Comune, Provincia e sindacati.
Un altro tavolo sulla crisi della fabbrica senese si è tenuto nel pomeriggio a palazzo pubblico. “Avevamo chiesto un faccia a faccia settimane fa – rivela Massimo Martini, della Uilm Uil senese – . Si stanno avvicinando le Strade Bianche. E vogliamo sfruttare l’occasione per dare visibilità alla vertenza, ma anche i problemi emersi di recente”.
Domani sarà il giorno dell’incontro tra l’europarlamentare del Pd Dario Nardella e la proprietà della multinazionale turca. , con l’idea di proporre misure come incentivi o scivoli per chi volesse smettere di lavorare.
Ma verso l’ex-sindaco di Firenze piovono le critiche del parlamentare di Fratelli d’Italia Francesco Michelotti: ” Si è raccordato con il Governo prima di partire? O fa solo propaganda o, peggio, confusione?”, ha chiesto l’onorevole senese al membro dem.
Le rappresentanze intanto bollano come “briciole” le risorse che Beko metterà sull’impianto di viale Toselli : “Quei 7 milioni coprono essenzialmente i costi dell’affitto per due anni, che ammontano a 3,6 milioni di euro più Iva, oltre al compenso per il nuovo advisor. Questo aspetto mi preoccupa particolarmente – è il parere di Stefano Borgogni, Rsu Fiom Cgil di Beko – , perché l’ultima volta che Whirlpool ha cercato un partner per la reindustrializzazione di Napoli, ha scelto PRS, rivelatosi poi un fallimento clamoroso”.
Tra i sindacalisti c’è chi esplora poi anche il lato umano della vertenza:”Dobbiamo essere consapevoli che si tratta di un piano industriale difficile – commenta Giuseppe Cesarano, Fim Cisl Siena -, con sacrifici significativi. Non solo per Siena, ma anche per altri siti. L’azienda sta affrontando una crisi nazionale, con un forte calo dei prodotti. Il nostro compito, soprattutto qui, è rimanere vigili e pronti per una possibile ripartenza, assicurandoci che ogni passo venga fatto con attenzione e lungimiranza”.
Katiuscia Vaselli
Marco Crimi