I rumors sulla vertenza Beko Europe non sono positivi e i sindacalisti, presenti stamani davanti al presidio davanti al sito in viale Toselli, non nascondono un certo pessimismo.
Il timore, mentre si attende una data per il nuovo round al ministero, è che lo stabilimento possa diventare l’agnello sacrificale nella trattativa tra Governo e multinazionale.
“Siena – osserva Daniela Miniero, segretario della Fiom Cgil provinciale – rappresenta l’anello debole tra gli impianti a rischio in questa operazione. Qui si registrano il maggior calo in termini di volumi e, di conseguenza, anche una perdita economica maggiore per l’azienda. A questo si aggiunge la totale assenza di volontà di investire nella struttura. Ci aspettiamo che a gennaio, al tavolo ministeriale, vengano presentate modifiche. Tuttavia, temiamo che queste modifiche non siano funzionali al mantenimento dei 299 posti di lavoro”.
Occorre dunque tenere alta l’attenzione della città . I lavoratori saranno presenti anche a Livorno, il prossimo venerdì 10 gennaio, nell’ambito dello sciopero per il rinnovo dei contratti dei metalmeccanici. Possibile anche un corteo, da viale Toselli alla stazione ferroviaria, il prossimo 20 gennaio.
I sindacati poi contatteranno il prefetto Matilde Pirrera. “Vogliamo portare una voce di preoccupazione anche per il fatto che, se la tensione dovesse salire, il prefetto deve esserne informato e consapevole – sostiene Massimo Martini, segretario Uilm Uil-. Gli operai potrebbero esprimersi in modi diversi rispetto a quanto fatto finora”.
Reazioni diverse infine alle parole della Commissione Europea sulla vertenza. Secondo la vicepresidente esecutiva Roxana Minzatu (come aveva anticipato il nostro giornale) l’istituzione può fare ben poco per fermare l’intenzioni di Beko Europe. A Bruxelles si potrebbe venire in aiuto in caso di esuberi.
Una presa di posizione che, per Daniela Miniero, appare come “uno scaricabarile” che “non risolve il problema. Martini invece ricorda come la commissione “possa dare un contributo per la reindustrializzazione”.
“Quanto fatto dagli europarlamentari italiani nella Commissione rappresenta una garanzia per mantenere alto il livello della trattativa – è il parere del segretario della Fim Cisl Siena Giuseppe Cesarano -. Spesso, acquisizioni di questo genere non avvengono per scopi occupazionali, ma per portare via quote di mercato. Per noi, il tavolo ministeriale rimane il fulcro della trattativa. Ogni precisazione aiuta, ma dobbiamo aspettare l’incontro per capire come procedere”.
MC