Enter your email address below and subscribe to our newsletter

Beko: in tre fanno sul serio per la reindustrializzazione, entro novembre previste quaranta nuove uscite

Condividi su

In questo “Indovina chi?” che sembra essere diventata la partita della reindustrializzazione del sito Beko di Siena, l’identikit di chi vuole investire in viale Toselli potrebbe essere vicino allo svelamento.

Tre sarebbero i soggetti intenzionati a fare sul serio e ad entrare nella struttura. Avrebbero manifestato il loro interesse in modo chiaro, con carta e penna. Un restringimento del cerchio, dunque, rispetto ai dieci possibili reindustrializzatori citati poco più di un mese fa.

Un quadro ancora più definito potrebbe arrivare domani, dopo l’incontro tra sindacati e azienda. “Il percorso verso la reindustrializzazione sta procedendo. Non sono stati ancora individuati soggetti pienamente idonei a garantire continuità lavorativa per quel sito, ma la ricerca sta andando avanti: alcuni soggetti hanno già manifestato interesse e, appunto, domani alle 12 si terrà un ulteriore incontro di aggiornamento sull’individuazione del futuro reindustrializzatore”, dice il segretario Fiom Cgil Siena Daniela Miniero.

 

 

Oltre alle trattative, vanno avanti anche le uscite volontarie. “Sono 63 i lavoratori che hanno deciso di lasciare l’azienda aderendo all’incentivo all’esodo. È un incentivo importante, che sicuramente stimola molto a uscire dall’azienda. Naturalmente questi lavoratori si sono preoccupati di trovare un’alternativa occupazionale, anche se non per tutti è stato possibile – le parole di Massimo Martini, Uil Uilm Siena-; tuttavia, la maggior parte ha già trovato un nuovo impiego. Confidiamo che da qui al 30 novembre ci saranno ulteriori uscite significative — si parla di altre 30-40 persone — e quindi, come previsto, il numero complessivo dei dipendenti si attesterà sotto la soglia dei cento”.

Di Beko si parlerà anche al Ministero delle Imprese il prossimo 17 novembre. A Roma verrà monitorato in particolare il rispetto degli accordi tra azienda e sigle sindacali per gli altri impianti italiani. Secondo le organizzazioni, infatti, la multinazionale starebbe procedendo rapidamente con il piano di uscite, ma non con gli investimenti.

“Siena, per quanto riguarda l’incontro del 17, c’entra il giusto – commenta Giuseppe Cesarano, Fim Cisl-: noi ci concentriamo sul soggetto industriale che deve arrivare qui, e mercoledì 22 chiederemo proprio questo, durante l’incontro delle 12 con i vertici di Beko”.

L’addio della multinazionale turca a Siena è atteso per fine novembre. E proprio per quei giorni si sta valutando un’iniziativa che coinvolga tutte le parti attive nella vertenza, nella speranza che dallo stop alla produzione si possa arrivare a una nuova rinascita.

Marco Crimi