Stop alla produzione a fine 2025 e addio a viale Toselli nel 2027: Beko non arretra di un centimetro nella vertenza al Ministero delle Imprese e una delegazione dei sindacati locali abbandona il tavolo a palazzo Piacentini.
E a generare ancora più rabbia tra le sigle ci ha pensato anche il sottosegretario Fausta Bergamotto (il ministro era assente): “Il Governo aveva preso impegni precisi per Siena, tra cui facilitare l’acquisizione del sito per renderlo più attrattivo ai fini della reindustrializzazione – dice Daniela Miniero, Fiom Cgil Siena – . Eppure, oggi ci sentiamo dire che la Golden Power non è applicabile nel nostro stabilimento, nonostante fosse stata presentata come una misura chiave in campagna elettorale”.
“Oggi avremmo dovuto ricevere dettagli sugli investimenti promessi, quei 300 milioni di euro che dovevano essere distribuiti tra i vari siti. Invece, ci siamo trovati davanti a un piano che non è un vero piano – continua-, ma solo una versione leggermente rielaborata di quello già presentato nel precedente incontro. Cosa dobbiamo dire ai 300 lavoratori? Questo non è solo deludente, è mortificante per l’intero Paese. La verità è che questo è un piano di disinvestimento mascherato da piano industriale, un insulto all’intelligenza di chi era al tavolo. Né l’azienda né il Governo stanno dimostrando coerenza o serietà. Chiameremo tutti alle proprie responsabilità, incluso il sindaco, perché è il suo Governo che ha fatto queste dichiarazioni”.
Sulla stessa linea Massimo Martini, Uil Uilm Siena: “una dichiarazione ci lascia perplessi: la sottosegretaria ha affermato che la Golden Power non è applicabile nel nostro impianto, nonostante durante l’importanza evidenziata per la misura in campagna elettorale. Questo è un ulteriore motivo per continuare la nostra mobilitazione, perché è evidente la mancanza di coerenza da parte dell’Esecutivo rispetto agli impegni presi”.
Il nuovo tavolo è in programma il 24 febbraio. Per l’azienda oggi erano presenti in manager Maurizio David Sberna e Fabio Colombo. “Abbiamo fatto il punto con il coordinamento nazionale – dice Giuseppe Cesarano, Fim Cisl Siena, ribadendo che quest’ultimo ha senso solo se restiamo uniti. Continueremo a sostenere la necessità di un nuovo soggetto industriale a Siena, capace di reindustrializzare la produzione. Per noi, l’obiettivo è chiaro: garantire la continuità produttiva fino al 2027 con un piano industriale alternativo”.
Gli esuberi nei vari stabilimenti in Italia sono scesi a poco più di 1400. Ma “Esprimiamo delusione per una posizione aziendale che appare ancora insufficiente per provare ad arrivare ad un’intesa. Chiediamo anche al Governo di dar seguito con fatti alle parole espresse nell’incontro precedente, a cominciare dall’acquisizione del sito di Siena, e far pesare davvero sulla multinazionale il peso politico più volte richiamato”, dicono le sigle nazionali di Fiom Cgil, Fim Cisl, Uil Uilm, Uglm Ugl.
Per la giornata di domani è in programma uno sciopero di otto ore per i lavoratori senesi.
MC
Un impegno ad essere tutti operatori di pace: è quanto emerso dall'appuntamento to “InsiemeXl’Europa” alla…
Si sono ritrovati a cinquant’anni dal diploma. È stato un raduno gioioso e pieno di…
L’aperitivo è uno di quei momenti popolari della nostra cultura gastronomica, e ormai ha valicato…
Oggi 25 maggio si celebra la Giornata internazionale dedicata a i bambini scomparsi, istituita dall’assemblea…
Il cielo del basket toscano giovanile è giallorosso: l'under 17 Poggibonsi basket femminile si è…
"Nell'organizzazione dell'Asl sud est gli ospedali di Abbadia e Nottola dovrebbero essere collegati e integrati.…