Il ministero delle Imprese “ha espresso la necessità” che il sito Beko di viale Toselli “venga acquisito da un soggetto pubblico e reso disponibile per eventuali nuovi investitori” e nel frattempo la multinazionale “lascerà aperto lo stabilimento di Siena fino al 2027 e garantirà la produzione per tutto il 2025, come dichiarato dall’azienda nell’ultimo tavolo del 30 gennaio”.
Non si leggono grandi passi in avanti e nemmeno grosse novità nel comunicato pubblicato da Palazzo Piacentini in merito all’incontro odierno tra lo stesso Ministero, la Regione e il Comune sul futuro dello stabilimento senese.
Al tavolo, convocato su indicazione del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, erano presenti il consigliere del presidente della Regione Toscana per il lavoro e le crisi aziendali, Valerio Fabiani, e il vicesindaco di Siena, Michele Capitani.
Durante il faccia a faccia confronto – che segue l’incontro di ieri tra Urso e i vertici dell’azienda in Turchia – il sottosegretario Fausta Bergamotto, Fabiani e Capitani hanno affrontato la questione del canone di affitto applicato dalla società proprietaria dell’impianto, “ritenuto superiore ai valori di mercato. Un costo che comprometterebbe la competitività produttiva e la sostenibilità economica dello stabilimento, ostacolando qualsiasi percorso di rilancio industriale”, puntualizzano da palazzo Piacentini.
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