Per Comunanza c’è la prospettiva del “mantenimento del sito” mentre per Siena “l’affitto fuori mercato” di viale Toselli “impedisce di produrre in maniera competitiva”, per cui si rende necessario “sciogliere il nodo alla radice” affinché l’impianto “sia in condizione di accogliere un altro investitore mentre Beko manterrà la produzione per tutto il 2025 garantendo l’occupazione per altri due anni”.
Il ministro delle Imprese Adolfo Urso ha fatto più chiarezza rispetto all’incontro avuto con la famiglia Koc, proprietaria della multinazionale turca, in cui era presente anche il ministro dell’Industria turco.
Urso ha rilanciato poi il faccia a faccia con Regione e Comune, che si terrà domani, “per affrontare la questione della proprietà, affinché sia acquisita da una struttura pubblica”.
L’amarezza resta tra le sigle sindacali locali. “Oggi dobbiamo constatare che, per Siena, si parla di soluzioni alternative poco concrete rispetto a un possibile futuro lavorativo per quel sito – le parole di Daniela Miniero, Fiom Cgil Siena – . Rimane l’amarezza per gli impegni presi dal governo, che aveva garantito la tutela di tutti i siti. Ci era stato detto che dalla fusione tra Arçelik e Whirlpool nessun sito italiano sarebbe stato chiuso, invece ci troviamo a discutere di come dare un nuovo futuro lavorativo a quella struttura, perché Beko, di fatto, andrà via da Siena. Questa è l’unica certezza che abbiamo”.
La questione del canone poi non viene considerata la panacea di tutti i mali. “La vertenza che andremo a discutere al ministero non ruota principalmente attorno al problema dell’affitto. questo è un aspetto collaterale, perché Beko ha già dichiarato l’intenzione di chiudere lo stabilimento di Siena entro la fine del 2025”, osserva Massimo Martini, Uilm Uil Siena. “Impostiamo la trattativa cercando di ottenere più tempo e di garantire una prospettiva a lungo termine per la fabbrica e per i lavoratori. Il problema dell’affitto deve essere gestito insieme alle altre criticità che abbiamo sollevato al tavolo ministeriale”.
Più ottimista Giuseppe Cesarano, Fim Cisl Siena. “Ho letto dichiarazioni positive da parte del ministro e spero sinceramente che il suo ottimismo si traduca in fatti concreti per Siena – dice – . Abbiamo bisogno di certezze, di soluzioni che garantiscano sviluppo a questo territorio e, soprattutto, a 299 famiglie che attendono risposte. Il tavolo ministeriale del 24 è stato confermato, e ci auguriamo che da quell’incontro emergano soluzioni reali per Siena”.
MC
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