David Bellini è il nuovo, giovane presidente del Direttivo comunale Confesercenti di Siena. Bellini raccoglie il testimone da Leonardo Nannizzi che a sua volta dovrebbe prendere il posto di Carlo Conforti, presidente uscente, alla guida di Confesercenti provinciale.
Libero professionista, consulente finanziario e contitolare di un ristorante del centro, Bellini è stato in passato anche dipendente di Confesercenti Siena: “una realtà che conosco bene ed a cui sono profondamente attaccato – ha detto insediandosi – e che mi stimola ad essere propositivo e concreto nell’interesse degli imprenditori associati, a prescindere dagli interlocutori politici che ci troveremo davanti”.
Lei è socio contitolare di un ristorante in Pantaneto: quale l’analisi da parte di un esercente della situazione in centro, poi in particolare proprio di Pantaneto? Più in generale, cosa ne pensa dei tantissimi esercizi che aprono e rendono il centro storico un’offerta continua di enogastronomia?
“Dal mio punto di vista, in linea di principio ogni nuova apertura è una novità positiva. C’è chi si meraviglia delle facilità con cui chi ha voglia di fare impresa si concentra sull’offerta ‘food’, ma ricordiamoci che tra le vocazioni di questo territorio c’è sicuramente anche questa; le quattro Docg sono in questa parte di mondo non a caso, e cito solo una degli elementi di eccellenza. Ho sempre pensato che tra la situazione in cui ci sono troppi punti di somministrazione alimenti e quella in cui ce ne sono troppo pochi, sia preferibile la prima.
Per quanto riguarda il caso specifico di via Pantaneto, le criticità di questa parte del centro sono emerse più volte nel corso degli anni; resta il fatto che questa si mantiene una componente viva del centro storico, e il centro di Siena ha più che mai bisogno di essere vivo, piuttosto che inanimato. La percepiamo come un problema, ma a tutt’oggi resta soprattutto un’opportunità, che nel tempo ha dato la possibilità a vari imprenditori di avviare attività, anche molto brillanti”.
Giovane imprenditore, senese, conoscitore della città: a cosa porterà secondo lei questo nuovo corso del ‘proibizionismo’? Niente vetro dalle 23 e va bene ma, dal prossimo aprile, niente alcolici dalle 2?
“Quello recentemente adottato dal Comune di Siena è un provvedimento sicuramente eccessivo”.
Vivere il centro, far vivere gli esercizi pubblici, le attività. Quanto si rende necessario un dialogo costruttivo e reale con l’amministrazione comunale? Siamo forse, con la lotta ai motorini, a un bivio: scegliere di far diventare il centro storico un museo a cielo aperto, senza vita oppure tornare a rivitalizzare una città e per questo, stante la ztl, con la necessità di utilizzare i motorini. Quale la sua idea in merito?
“Che il decoro va tutelato, con equilibrio. A chi può servire un salotto pulitissimo ma che resta vuoto, quando gli ospiti se ne vanno? Far passare la voglia di arrivare in centro avrà riflessi diretti per tante realtà: i negozi, le attività che hanno sede in centro, le Contrade. A chi conviene insistere in questa direzione? Vogliamo davvero illuderci che tutte le persone che lo frequentano arrivandoci su due ruote lo farebbero anche servendosi dell’auto o del bus, specie di notte? Se il Comune vuole davvero affrontare in modo costruttivo questo tema deve tener conto di queste osservazioni, e confrontarsi con attenzione prima di andare avanti”.
Che consiglio potrebbe dare, oggi, a chi vuole aprire un’attività la voglia di farlo? E in quale settore?
“Chi oggi apre un’attività deve avere di base una visione positiva, primo requisito per la riuscita dell’attività stessa; mi sento di suggerirlo caldamente, da imprenditore. A tutt’oggi Siena resta una potenzialità importante per l’offerta di prodotti e servizi sia ai cittadini che ai turisti. I settori di tendenza ci sono, ma la prima cosa su cui puntare è la propria predisposizione. Evitando di improvvisarsi”.
Katiuscia Vaselli