Meno 135 milioni di euro al centro nazionale antipandemico. A comunicarlo al cda del Biotecnopolo sarebbe stato direttamente il ministero della Salute.
Il taglio delle risorse non sarebbe però irreversibile: questi fondi potrebbero tornare una volta che il progetto metterà a terra i suoi piedi con alcune iniziative, iniziando così ad investire alcuni dei finanziamenti ricevuti.
In realtà la notizia circolerebbe già da diverse settimane, da quando il ministro per gli Affari europei e per il Pnrr Raffaele Fitto aveva rimodulato per decreto la gestione delle risorse del piano nazionale complementare al Piano di resilienza.
Sul fronte dello statuto la novità è che lo stesso Dicastero ne avrebbe completato la revisione. La palla sarebbe nelle mani dunque degli altri ministeri fondatori (Università e ricerca; Imprese; Economia e finanze) che dovrebbero dare il proprio ‘okay’ all’atto. Quindi il passaggio al cda del Biotecnopolo per un’ulteriore ‘vidimazione’. Infine il ritorno a Roma dove lo statuto sarebbe finalmente licenziato attraverso un Dpcm.
Sul taglio si interroga anche il presidente della provincia David Bussagli: “Sono urgenti delle risposte immediate e certe – afferma – . Quella dei due centri è un’opportunità per tutto il nostro territorio ma sul cui futuro da 18 mesi è calato un silenzio rispetto al quale servono chiarimenti”.
Intanto fanno rumore sull’argomento i parlamentari del Pd Emiliano Fossi, Silvio Franceschelli, Marco Simiani, Marco Sarracino, Simona Bonafè, Laura Boldrini, Arturo Scotto, Federico Gianassi, Marco Furfaro, Christian Di Sanzo, Ylenia Zambito e Dario Parrini.
In un comunicato congiunto i membri del Pd parlano di un governo Meloni che sta “mortificando una comunità intera” con la “svendita di ulteriori quote di Mps in netta ripresa e soltanto per fare cassa, le briciole delle risorse dei Fondi di Sviluppo e coesione destinati alla provincia (4 milioni sui 683 arrivati in Toscana) ed il taglio finanziamenti al Biotecnopolo”.
La maggioranza “con la colpevole complicità di una giunta di destra incapace e silente” sta “mortificando le professionalità, la vivacità e le ricchezze di un territorio che non merita queste umiliazioni -ripetono-. Ci batteremo in Parlamento con gli strumenti disponibili per cercare di contrastare questa vergogna”.
Ferma la replica del gruppo consigliare di FdI Siena: “Ma con che coraggio i parlamentari del Pd vengono a farci la predica?”, si chiedono. “Evidentemente non hanno ancora elaborato il lutto per la sconfitta elettorale delle scorse comunali, ed ogni occasione è buona per attaccare la giunta del centro-destra di Nicoletta Fabio che sta lavorando egregiamente. Non accettiamo lezione da chi ha messo in ginocchio la città, da chi ha depauperato la Fondazione MPS, da chi ha collezionato fallimenti su fallimenti in ogni ambito e ridotto Siena al lumicino”.
Marco Crimi