Se il limbo del Biotecnopolo e del centro antipandemico dovesse prolungarsi Rino Rappuoli potrebbe lasciare l’Italia. A dirlo è lo stesso scienziato in un’intervista a la Repubblica.
“Tra le virtù che mi rappresentano meno c’è la pazienza”, dice lo scienziato senese che poi auspica che “trovino concretezza” le parole del ministero dell’Università e Ricerca Anna Maria Bernini sulla figura del direttore amministrativo.
Il microbiologo paventa l’ipotesi di andare negli Usa, ma chiarisce: “sono convinto che sia giusto fare il Biotecnopolo qui e con il pubblico, anche per dare delle opportunità ai nostri giovani ricercatori”. Sulle sue scelte c’è la complicità del suo amore per Siena ma, ammette, “questo non basterebbe però a trattenermi, se un limbo che dura già da 18 mesi si dovesse prolungare”.
Rappuoli torna anche sul rapporto con Anthony Fauci: “una volta gli ho chiesto: Tony, ma cosa dovrei fare secondo te? Lui mi ha risposto: con il pubblico ci vuole tanta, tanta pazienza. Ma resta ottimista”.
“Anche gli Stati Uniti hanno la burocrazia, e Big Pharma non è da meno. Ma la nostra è incredibilmente più complessa e si somma al problema dei governi che si avvicendano rapidamente. Quando riesci a convincere qualcuno della bontà della tua idea, tutto cambia e devi ricominciare da capo. Vale per la sinistra come per la destra, ha aggiunto.
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