La Bce avrebbe respinto la richiesta di BMps di concedere più tempo per l’aumento di capitale
Una doccia gelida che arriva nei giorni di festa del ponte dell’Immacolata. Niente deroghe. BMps aveva chiesto alla Bce una proroga fino al 20 gennaio prossimo dell’autorizzazione ricevuta per concludere l’aumento di capitale da 5 miliardi di euro. E’ quanto trasmesso in una nota della banca nella tarda serata di mercoledì in cui si motiva la richiesta con il “mutato contesto di riferimento” dopo l’esito del referendum e lo scoppio della crisi di governo.
La Bce, secondo fonti finanziarie citate dall’agenzia Ansa e dalla Reuters, ha respinto la richiesta di Mps di concedere più tempo per l’aumento di capitale. L’istituto senese aveva, in sostanza, domandato 20 giorni in più visto il mutato contesto per l’esito del referendum. Dopo la decisione della Bce, Mps ha perso l’1,5% per arrivare al 4,5%: il titolo è stato allora sospeso.
In mattinata l’amministratore delegato di Mps, Marco Morelli e il presidente dell’istituto, Alessandro Falciai, avevano incontrato il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan. Sarebbe stato convocato un consiglio di amministrazione per le 16.30 di oggi.
Nonostante la notizia non sia stata ufficiale fino a poco fa, il botto in Borsa è stato immediato: il titolo che è arrivato a perdere fino al -4,5% ed è stato sospeso per qualche minuto. Un rosso che ha bruciato le buone performance del titolo nella giornata dell’8 dicembre quando aveva chiuso con un rialzo a +4,1%. Riammesso alle contrattazioni è ripartito dal -7% ed è poi risalito a – 5,32%. Poi il crollo fino al -10,5% prima di tornare in asta di volatilità .
Ora per la Banca di Siena si apre la strada della ricapitalizzazione pubblica con l’intervento dello Stato attraverso un decreto legge che potrebbe vedere la luce nel fine settimana. Ma al salvataggio del Monte dovranno con ogni probabilità contribuire anche i titolari delle obbligazioni subordinate emesse dalla banca.