“Irregolarità consistenti in carenze nell’erogazione e nel controllo del credito”: condanna per Claudio Borghi della Lega
Claudio Borghi, presidente leghista della commissione Bilancio della Camera e senese d’adozione (era candidato nel seggio di Siena contro Pier Carlo Padoan), è stato condannato definitivamente dalla Cassazione per “irregolarità consistenti in carenze nell’erogazione e nel controllo del credito”. Lo scrive Repubblica.it. L’illecito amministrativo è stato commesso quando Borghi era componente del Consiglio di amministrazione di Banca Arner messa sotto ispezione da Bankitalia nel 2013.
La Suprema Corte ha condannato l’esponente leghista al pagamento di 15mila euro più altri 2.550 da versare a Banca d’Italia per le spese legali. Il verdetto della Cassazione respinge la tesi di Borghi che sosteneva che c’erano state disparità nel trattamento sanzionatorio degli amministratori di Banca Arner finiti nel mirino della vigilanza bancaria. La Seconda sezione civile, ha invece decido che “la corte territoriale ha ritenuto il professor Borghi responsabile degli illeciti a lui addebitati non nella sua qualità di componente del comitato crediti ma nella sua qualità di amministratore”. Secondo i giudici, “il riferimento alla partecipazione del prof. Borghi al comitato crediti risulta funzionale a colorare la sua responsabilità come amministratore, differenziando il suo ruolo da quello degli amministratori non sanzionati, non ad indicare un titolo di responsabilità diverso dalla titolarità dell’ufficio di amministratore della banca”.
“Non ho ancora letto la sentenza – ha detto Borghi -. Ma le cose vanno così. Il procuratore generale della Cassazione mi aveva dato ragione. Altri amministratori esattamente nella mia stessa condizione – non c’è alcuna differenza – sono stati assolti ma evidentemente la legge non è uguale per tutti. Sappiamo che le cose vanno così”. Secondo il deputato leghista “all’interno di un cda in cui io non vengo nemmeno citato in alcun verbale, il presidente non ha fatto niente, il presidente del collegio sindacale non ha fatto niente, gli altri amministratori del comitato crediti che erano con me nemmeno: a tutti è stata annullata la sanzione. L’unico a cui non l’hanno annullata sono io, va bene così”. “Basta che in ogni caso si ricordi che non è un reato, come invece vedo già scritto da qualche parte, ma una sanzione amministrativa. E’ una multa che avevo già pagato in anticipo perché immediatamente esecutiva”.