Il Regno Unito continua ad essere uno dei mercati più importanti per le aziende senesi in tema di esportazioni. “Sono il quinto mercato per i prodotti del nostro territorio”, afferma il presidente della Camera di Commercio di Arezzo e Siena Massimo Guasconi. E allora quali possono essere i rischi e le conseguenze per l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea? Per affrontare questo argomento è stato effettuato un dibattito all’ente camerale senese, un momento di approfondimento per le imprese cittadine che intrattengono rapporti commerciali con il Paese di Sua Maestà.
La bilancia commerciale tra il territorio senese e il Regno Unito è assolutamente positivo. Nel 2018 le aziende di Siena e provincia hanno esportato in Gran Bretagna prodotti per oltre 140 milioni di euro: 52 milioni di euro sono relativi al settore della camperistica, 22 al vino, 20 alla farmaceutica. Nei primi nove mesi del 2019, invece, dall’Inghilterra sono arrivati e sono stati acquistati prodotti nel Senese per un valore di 7 milioni di euro.
Le aziende temono adesso l’introduzione di dazi che potrebbero nascere nei prossimi mesi. Il dibattito alla Camera di Commercio è avvenuto nel momento più propizio: mentre infatti a Siena la discussione era in corso il portavoce del presidente dell’Unione europea Jean-Claude Juncker ha twittato che finalmente è stato trovato un accordo con il Regno Unito, il tutto a oltre tre anni di distanza dal referendum inglese.
“Il Regno Unito è il nostro quinto mercato – dichiara il presidente della Camera di Commercio di Arezzo e Siena Massimo Guasconi – e storicamente è una delle mete principali di destinazione dei nostri prodotti di esportazione. Nel 2018 questa tendenza si è confermata tale, ovviamente c’è adesso la preoccupazione da parte delle nostre imprese di andare ad approcciare ad un cambiamento così radicale come quello dell’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea. L’iniziativa organizzata alla Camera di Commercio prova a delineare quelli che potranno essere gli scenari futuri, probabilmente ci sarà un aggravio degli adempimenti amministrativi per le esportazioni verso un Paese che sarà terzo e non farà più parte dell’Unione europea”.
Ci sono timori anche relativamente al turismo: nel 2018 quasi 300mila cittadini britannici hanno scelto Siena e la sua provincia come meta della propria vacanza.
Gennaro Groppa
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