“Nonostante il polverone che è stato alzato strumentalmente, il reale significato della pronuncia negativa della Corte dei Conti sul bilancio del comune di Siena si fa ogni giorno più chiaro. Non è un buco, non è un imbroglio. Il bilancio non è stato ‘taroccato’.”
Bruno Valentini ritorna sulla questione del “buco” da tredici milioni e sulle irregolarità segnalate dalla Corte dei Conti per i bilanci degli anni 2015 e 2016
“La Corte dei Conti ha messo da anni nel mirino il bilancio di Siena, perché era viziato dalla dipendenza dai contributi esterni della Fondazione Mps, condizione anomala ed unica in Italia – spiega in una nota stampa l’ex sindaco di Siena – .Improvvisamente cessati, il Commissario straordinario cercò di porvi rimedio nel 2012 con il dilazionamento del debito, come avrebbe fatto una famiglia od un impresa in sofferenza. Da allora, si sono succedute diverse pronunce della Corte dei Conti che hanno imposto ogni volta un aggiustamento che sposta le poste contabili da una voce all’altra o da un anno all’altro, senza però che ciò abbia comportato riduzione di servizi o sacrifici per i cittadini, per i quali nessuna tassa è aumentata”.
“Due anni fa,- prosegue il consigliere comunale – subimmo una pronuncia della Corte dei Conti per circa 10 milioni, relativa ad un maggior accantonamento prudenziale sul fondo per crediti da riscuotere, che ci impegnammo a ricostituire in trent’anni ma che le buone condizioni del bilancio consentiranno di chiudere anticipatamente, già nel 2019! Leggo che qualcuno confonde quelle indicazioni, che sono state pienamente rispettate, con l’ultima vicenda ma si tratta di aspetti differenti. Quest’anno la Corte dei Conti ha contestato che le economie derivanti dall’allungamento dei BOC (che gli uffici tecnici comunali ed i revisori dei conti avevano certificato) potessero essere usate liberamente nel caso i BOC (buoni obligazionari comunali) fossero stati estinti parzialmente, grazie ai proventi di alienazioni immobiliari. Si doveva attendere, hanno scritto, il completo rimborso dei BOC e comunque sarebbe stato meglio destinarli ad investimenti invece che a spesa corrente ordinaria. Ma quei soldi non sono spariti od addirittura non devono essere rimborsati allo Stato, come qualcuno ha paventato, in una situazione dell’informazione locale che rilevo essere molto “conformista”. Rimangono nel bilancio del Comune, ma ci è stato imposto di posticiparne l’utilizzo, a titolo cautelativo. Non è stata nè la giunta nè il consiglio a decidere l’interpretazione tecnica della nuova normativa sui bilanci degli Enti Locali. L’attuale consiglio comunale dovrà decidere cosa spostare da un anno all’altro per ripristinare l’equilibrio fra spesa corrente e spesa per investimenti, nella consapevolezza, però, che l’anno prossimo i BOC saranno interamente restituiti e quelle somme saranno finalmente completamente svincolate. Fra l’altro, l’eccezionale risultato di aver dimezzato l’indebitamento negli ultimi sei anni consente un ampio ricorso ad eventuali nuovi mutui per sostenere investimenti necessari per la collettività. Alla attuale maggioranza rivolgiamo quindi l’invito a non drammatizzare l’ennesimo pronunciamento della Corte dei Conti sul bilancio del comune di Siena, cercando alibi per l’inerzia della giunta, che oltre a gestire la buona eredità amministrativa ricevuta od a a sfornare annunci senza alcun seguito, sta combinando veramente poco”.
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