“E qui comando io e questa e casa mia, ogni dì voglio sapere chi viene e chi va…” cantava Gigliola Cinquetti ma sono passati 52 anni da quella canzone e di acqua sotto i ponti – è il caso di dirlo – ne è passata tanta. Eppure proprio nella zona dei canaloni del Farma, un angolo di paradiso in mezzo al bosco nel comune di Monticiano, si sta verificando una situazione surreale: il proprietario di un terreno vicino al quale passa un sentiero sterrato, una strada vicinale ad uso pubblico, ha deciso di chiudere il passaggio a quanti cerchino di arrivare ai Canaloni del Farma. Finora tutti potevano avere accesso, con auto o in bici o, naturalmente, a piedi. Da qualche settimana c’è un cartello (nella foto, sotto) rigorosamente scritto a mano dove si legge bene che il transito è vietato.
Naturalmente si è scatenato un putiferio che si preannuncia più bollente delle temperature dalle quali abitanti della zona e turisti cercano di sfuggire con un bagno nelle piscine naturali create dal fiume. “La strada bianca che conduce al Farma è stata da anni esclusa da questa legge proprio per permettere alle persone di raggiungere il fiume – commenta il sindaco di Monticiano, Alessio Serragli – . La strada bianca è censita dal comune come vicinale ad uso pubblico, con un atto passato in consiglio nel 2011. Nel 2022, inoltre, avvalorata dal comune di Roccastrada, vista l’importanza turistica di questa strada, è stata riconfermata la classificazione vicinale ad uso pubblico”.
Il proprietario non ci sta e – stando alle testimonianze – ogni giorno si impegna a verificare chi passa di lì, chiedendo documenti e minacciando anche querele a quanti proseguono per la loro strada verso il Farma. Il sindaco Alessio Serragli e il collega di Roccastrada, comune limitrofo interessato dalla querelle, hanno già tentato di intervenire ma pare che non si trovi una soluzione se non quella delle vie legali. La strada – ne sono certi- è ad uso pubblico e nessuno, guide ambientali o abitanti della zona o turisti, vuole rinunciare a godere di tanta bellezza.
Katiuscia Vaselli
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